Quella della vellutata di lattuga è una ricetta in grado di unire armoniosamente tra loro una spiccata originalità e una semplicità delle materie prime che andranno a comporre un risultato che soddisferà pienamente anche i palati più esigenti.
Nonostante si sia in presenza di una preparazione che fa della raffinatezza uno dei suoi dogmi, la vellutata di lattuga conferisce a qualunque occasione quel tocco di ricercatezza in più che si discosta da quella che potrebbe essere la solita e abitudinaria quotidianità.
Il tutto senza perdere d’occhio non solo il candore delle fasi di preparazione e di lavorazione delle materie prime, ma anche una immediatezza che ne rende ideale il servizio anche in pranzi o cene in cui, a causa delle improvvisate di amici e parenti, non si ha il tempo materiale di preparare alcun altra alcunché elaborata.
Se è vero che la maggior parte delle massaie è eccessivamente abituata all’idea che la lattuga non costituisce altro che la protagonista principale di insalate o la guarnizione di succulenti panini, è altrettanto vero che, soprattutto ultimamente, vi è un’inversione di tendenza, con quest’ultima che sta man mano ricoprendo un’importanza maggiore.
Esempio lampante ne è appunto la vellutata di lattuga, un modo per vedere in un’ottica diversa un’ingrediente che, contrariamente a quello che si potrebbe erroneamente credere, è molto più versatile di ciò che sembra. La consistenza estremamente cremosa di della ricetta può essere ulteriormente risaltata dall’aggiunta di altri ingredienti, tra cui uno yogurt magro oppure, in alternativa, di un prezzemolo tritato che fungerà prettamente da godibile guarnizione, anche cromatica.
Per preparare la vellutata di lattuga è possibile far uso di qualsiasi varietà di lattuga, da quella liscia fino ad arrivare a quella romana, senza poi dimenticare la varietà denominata gergalmente iceberg. Altra valevole aggiunta potrebbe derivare da un pane tostato che, oltre che conferire al tutto un piacevole incontro di differenti consistenze, potrebbe rappresentare un completamento di un piatto che, in caso contrario, potrebbe apparire come pericolosamente monotono.
Come ogni ricetta, opportuno è conoscere una serie di trucchi e consigli capaci di rendere la vellutata di lattuga ancor più buona e gustosa. Nonostante si sia in presenza di un qualcosa che si avvicina, seppur lontanamente, a una zuppa, tale vellutata si conserva nel migliore dei modi per almeno due giorni.
Se, quindi, ne vengono preparate delle quantità eccedenti, niente paura. Ciò che resta potrà tranquillamente essere consumato il giorno dopo, con un gusto e delle proprietà organolettiche che rimarranno pressoché invariate.
Per riscaldarla, basterà aggiungere un cucchiaio abbondante di brodo di verdure o di carne, avendo cura di scaldare la vellutata a fiamma piuttosto bassa e per tempistiche che in tutto non supereranno i 10-15 minuti circa. Per gli amanti del piccante, una piccola aggiunta è proprio quello che ci vuole. Una manciata di pepe, insieme a qualche fettina sottile di peperoncino fresco, doneranno un equilibrio senza eguali.
Analogamente alla vellutata in sé, anche i crostini che servono da accompagnamento possono essere senza problema alcuno preparati in casa, magari scaldando in un forno elettrico o in una piastra delle fette di pane del giorno prima o del pane in cassetta.
Gli ingredienti per preparare una buona vellutata di lattuga sono pochi, così come ridotti sono i passaggi da dover seguire per ottenere il piatto finito.
Le materie prime da utilizzare sono riassumibili nella maniera che segue:
Primo passaggio consiste nel ricoprire il fondo di una pentola con un filo generoso di olio, che andrà fatto riscaldare senza tuttavia farlo bruciare.
Dopo aver portato l’olio ad una temperatura che non oltrepassi mai il punto di fumo, bisogna aggiungere all’intingolo sia il cipollotto che lo scalogno, entrambi finemente tritati precedentemente. Gli ingredienti immessi nell’olio che sfrigola vanno lasciati rosolare per qualche minuto, finché ognuno non presenti il caratteristico aspetto dorato ma non bruciato.
Portato a termine anche questo secondo passaggio, è il momento di immettere la lattuga, la quale deve essere tagliata in pezzi e lasciata cuocere per un minuto con coperchio sulla superficie della casseruola. Va poi aggiunto il brodo, che deve immergere la base ed esser lasciato bollire per non meno di 20 minuti abbondanti, con sale e pepe.
Trascorso questo lasso temporale, la lattuga deve essere prelevata dalla pentola, magari con l’ausilio di un colino, e frullata insieme a qualche cucchiaio del suo brodo di cottura, La quantità di brodo da aggiungere dipenderà anche e soprattutto dalla consistenza che si intende ottenere. Più brodo si incorpora, minore sarà la compattezza della vellutata.
Al liquido di cottura rimasto va unito il pangrattato, con il composto che deve esser lasciato cuocere senza fretta e dolcemente. Esso servirà in maniera particolare per addensare il liquido di cottura. Concluso il processo di addensamento, deve essere aggiunta la lattuga ridotta in crema.
Prima di servire la vellutata di lattuga, essa deve essere mescolata fino ad ottenere una crema omogenea, guarnita in ultima battuta da una leggera spolverata di paprika e da un cucchiaio di erba cipollina.
In ultimo, non in ordine di importanza tuttavia, vi sono le fasi di pulitura ed asciugatura di una lattuga che, prima di essere cotta e frullata, deve esser pronta all’uso.
Pulire la lattuga è facilissimo, visto che sarà sufficiente privare il cespo dalle foglie secche o rovinate e tagliare in pezzi più o meno regolari le foglie interne, quelle più croccanti. Giunge così il momento del lavaggio, che deve avvenire possibilmente sotto acqua corrente.
La lattuga tagliata e lavata può essere asciugata con l’ausilio di un apposito utensile, deputato a centrifugare foglie che in questo modo verranno private della maggior parte dell’acqua. Così facendo, la lattuga fresca potrà essere conservata nel frigo di casa per 2 giorni.
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