La crema bruciata è la denominazione italiana di uno dei dolci al cucchiaio francesi più famosi al mondo, la créme brulée. Una ricetta con pochissimi ingredienti, che necessita solo di un pizzico di attenzione e di una lenta cottura in forno a bagnomaria.
Preriscaldare il forno a 170 gradi.
Scaldare la panna in un pentolino assieme ai semi di vaniglia, raschiati dalla bacca incisa con un coltellino. Unire anche la bacca e lasciare in infusione per 10 minuti.
Nel frattempo montare i tuorli con le fruste elettriche unendo progressivamente lo zucchero semolato, fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.
Filtrare sopra le uova la panna e mescolare delicatamente con una frusta.
Distribuire il tutto in 6 stampini monoporzione, possibilmente trasparenti, e disporli in una teglia dai bordi alti.
Porla nel forno e versare al suo interno acqua bollente fino a 3/4 dell’altezza degli stampini. Cuocere per 60 minuti, lasciare raffreddare a temperatura ambiente, poi passare in frigo per qualche ora.
Spolverizzare le creme con un cucchiaio di zucchero di canna facendolo cadere da un setaccino per creare uno strato uniforme.
Passare sotto il grill rovente per alcuni minuti. Lasciare intiepidire e servire.
La créme brûlée, simbolo dell’alta pasticceria francese, ha una storia affascinante e controversa. Nonostante sia associata alla Francia, una versione simile chiamata burnt cream è documentata in Inghilterra già nel XVII secolo. Anche la Spagna vanta una ricetta simile: la crema catalana. La differenza principale? Nella créme brûlée si usa panna e viene cotta a bagnomaria, mentre nella crema catalana si utilizza il latte e si addensa sul fuoco. Un dettaglio curioso: il caratteristico strato di zucchero caramellato veniva originariamente ottenuto con un ferro arroventato, oggi sostituito dal pratico cannello
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