Il topinambur (Helianthus tuberosus) è un tubero del genere botanico Asteraceae, come la calendula e il girasole.
Si tratta di una pianta eliotropica, ovvero segue il sole per sfruttarne al massimo il calore e l’irraggiamento. Un po’ come accade, insomma, per il girasole. Il frutto è molto diffuso in Europa e nel bacino del Mediterraneo. Tra i suoi soprannomi c’è quello di carciofo di Gerusalemme, che è il nome generalmente utilizzato in inglese (Jerusalem artichoke).
Non è originario dell’Italia, ma si è diffuso in tutto il paese, a eccezione della Sardegna e prevalentemente a climi sotto-montani (fino a 800 m s.l.m.).
Grazie alla sua versatilità e al sapore che ricorda un po’ quello dello zenzero, si è diffuso nelle cucine regionali italiane, dal Piemonte fino alla Sicilia.
Il topinambur ha molte proprietà, e un buon profilo nutrizionale. Questi sono i suoi valori principali:
Contiene circa il 5% della RDA (dose giornaliera raccomandata) di vitamina C e poco meno del 10% di quella di vitamina B3. Valori simili anche per il fosforo (11%), mentre sono più alti nel potassio (18%).
Sono moltissimi i benefici del topinambur. È infatti un prodotto che aiuta il corpo a lavorare meglio, agendo su più fronti.
Quello intestinale, perché favorisce la digestione e previene il meteorismo; quello epatico, poiché rigenera le ferite e apporta amminoacidi essenziali; quello cellulare, poiché migliora l’idratazione, favorendo la diuresi ed eliminando la ritenzione idrica.
Mangiare il topinambur aiuta a dimagrire: ha poche calorie e rende più facile sciogliere i grassi.
Consumarne fino a 200 grammi al giorno non comporta effetti collaterali o controindicazioni sostanziali. Se si eccedono con le quantità, si può verificare un aumento di insulina nel sangue.
Questo aumento porta una reazione a livello dell’intestino, con diarrea e meteorismo.
Quando si acquista il topinambur bisogna scegliere solo tuberi interi. I migliori hanno la buccia di color marrone con riflessi violacei e polpa soda.
L’aspetto è molto simile a quello dello zenzero. La buccia è pressoché identica, mentre la polpa è leggermente più chiara.
Si può conservare il topinambur in frigorifero. Riponetelo in una scatola ermetica all’interno della quale la polpa degrada in maniera molto più lenta. In questo modo, anche se già tagliato, si conserva senza problemi fino a due settimane.
È inoltre possibile conservarlo intero, in un contenitore con all’interno della sabbia asciutta. In questo modo si conserva fino a due mesi, senza ovviamente tagliarlo. Non si può, invece, congelarlo.
Il topinambur è un tubero tipicamente invernale, che può facilmente trovarsi nei menù di Natale.
Essendo una pianta che predilige i climi umidi e le zone in prossimità di fiumi e laghi, inoltre, la sua crescita è più forte proprio in autunno e inverno, quando le piogge aumentano.
Le varietà di topinambur in commercio sono sostanzialmente due:
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