Gli struffoli sono tra i dolci più conosciuti della tradizione napoletana. Si preparano soprattutto in occasione delle feste Natalizie e del Carnevale.
Gli struffoli napoletani sono delle palline di pasta fritta avvolte nel miele e ricoperte da coloratissimi confetti zuccherati (codette) e decorati con frutta candita.
Le origini degli struffoli sono da ricercare probabilmente dalla somiglianza alla parola strofinare che in dialetto napoletano è diventata struffolo. Strofinare descrive la manualità nell’arrotolare i cilindri di pasta prima di tagliarli nelle palline che diventeranno gli struffoli fritti.
In altre regioni italiane vengono preparati dei dolci, come in Sicilia dove gli struffoli siciliani vengono più precisamente chiamati pignolata o nelle Marche, in Umbria e più in generale nel centro Italia dove questo dolce viene chiamato cicerchiata.
Setacciate la farina e il lievito in una terrina. Aggiungete il burro (precedentemente sciolto e intiepidito), la scorza del limone e dell’arancia grattugiata, lo zucchero, il brandy e il pizzico di sale. Amalgamate con una spatola fino a formare un composto a briciole.
A questo punto aprite le uova nel recipiente e continuate ad amalgamare. Una volta che l’impasto avrà raggiunto consistenza trasferitelo su un piano di lavoro infarinato.
Impastate bene ed energicamente fino ad ottenere un panetto di pasta omogeneo che dovrete lasciare riposare in un luogo tiepido per 30 minuti.
Passato il tempo riprendete la pasta e mettetela su un piano infarinato. Stendetela piuttosto spessa e, con l’aiuto di un coltello, ricavatene dei cordoncini di circa 1 cm di diametro.
Tagliateli per ottenere tanti cubetti uguali. Passateli tra le mani e arrotondateli fino a formare delle palline. Fate attenzione a creare gli struffoli tutti di dimensioni uguali.
Scaldate abbondante olio di arachide in un tegame di acciaio dai bordi alti. Arrivati a 180 °C friggeteci dentro gli struffoli.
È importante che ne friggiate pochi alla volta, in modo da poter controllare meglio la cottura. Quando avranno assunto un bel colore dorato e uniforme, scolateli su carta assorbente e fateli raffreddare.
In un altro tegame fate scaldare il miele assieme ad un bicchierino d’acqua facendolo andare sul fuoco fino a che non si sarà liquefatto. A quel punto toglietelo dal fuoco e unite le codette colorate e i canditi. Tenete tuttavia da parte qualche zuccherino e i canditi di ciliegia.
Prendete gli struffoli fritti e immergeteli tutti nel tegame con il miele. Amalgamate bene affinché ogni pallina venga ben avvolta dal miele.
Quando il miele è ancora caldo, toglieteli dal tegame e date la forma che preferite ai vostri struffoli su un piatto da portata. Le forme più classiche sono a piramide, a cupola, a ciambella o ad albero di Natale. Decidete voi quella che preferite.
Terminate la vostra composizione decorando ancora con le ciliegie candite e qualche zuccherino colorato.
La tradizione napoletana prevede che non venga utilizzato il burro ma lo strutto sia nell’impasto che per friggere. Se volete sostituire nell’impasto il burro con lo strutto, dovete utilizzarne 80 gr, togliendo ovviamente il burro.
Alla stessa maniera potete utilizzare lo strutto anche per friggere, togliendo l’olio di arachide.
Seguendo sempre la tradizione e quindi la ricetta originale napoletana, negli struffoli non è previsto l’utilizzo del lievito.
Tuttavia se volete prepararne di morbidi mettetelo nell’impasto e se li volete ancora più morbidi provate anche ad aggiungere un pizzico di bicarbonato.
Il liquore da utilizzare nella preparazione, sempre secondo la tradizione napoletana, è il liquore all’anice.
Questo liquore è fortemente caratterizzante e a molti non piace, ecco perché nel corso del tempo è stato sostituito con il brandy o con il rum.
Potete preparare gli struffoli anche qualche giorno prima del Natale, perchè si conservano benissimo per una decina di giorni. Potete metterli in un recipiente chiuso o ancora meglio avvolgerli in plastica alimentare decorarli con nastri e fiocchi e regalarli ad amici e parenti per le feste.
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