Gli spinaci sono uno degli ortaggi più diffusi e coltivati in inverno. Universalmente conosciuti come simbolo di forza, la loro fortuna nella cultura occidentale si deve anche alla comparsa di Braccio di Ferro, il mitico Popeye, nel 1929, che alimentò la leggenda (poi scientificamente smentita) dell’enorme quantità di ferro presente negli spinaci.
Il nome scientifico è Spinacia Oleracea e si crede sia originaria dell’Asia, probabilmente introdotta in Europa dagli Arabi attorno al 1000. Alla stessa famiglia delle Chenopodiaceae o Amaranthaceae appartengono le barbabietole, le bietole e la quinoa.
Lenticchie, uova, carne e ceci sono solo alcuni alimenti che dimostrano, a parità a di peso, di avere un contenuto di ferro più alto rispetto agli spinaci. Sfatato questo mito, gli spinaci si difendono molto bene per qualità nutrizionali, proponendosi come ingrediente fondamentale per una dieta povera di grassi ed equilibrata.
Difatti questi ortaggi procurano un grande apporto d’acqua, mantenendo il livello calorico contenuto; ogni 100 grammi contengono solo 23 kcal, con appena 0,4g di grassi. Sono ricchi di vitamine A, B,C, D e K di Fibre (2,2 milligrammi), magnesio (79 milligrammi), potassio (558 milligrammi), calcio (99 milligrammi) e ferro (appena 3 milligrammi).
Molti sono i benefici che possiamo associare alle sostanze contenute negli spinaci. Grazie alla luteina, per esempio, che penetra nel sangue e arriva fino alla retina, dove svolge un’azione preventiva per la degenerazione maculare. Oppure grazie alla presenza dei carotenoidi, che proteggono gli occhi dai danni dei raggi UVA, principali indiziati della cataratta.
La vitamina C sappiamo essere un potente antiossidante che regola la salute della pelle, la funzione immunitaria e aiuta l’assorbimento del ferro. Per una corretta assimilazione dello stesso, si consiglia di condire gli spinaci con del succo di limone, che aiuta a contrastare l’anemia. La Vitamina K, invece, è essenziale per la coagulazione del sangue e, con l’aiuto del calcio, apporta benefici alle ossa prevenendo l’osteoporosi.
L’acido folico presente negli spinaci regola la funzione cellulare, la crescita dei tessuti, previene la stanchezza fisica e mentale e sono estremamente importanti per la salute delle donne. Infatti questa proprietà svolge un ruolo importante soprattutto in gravidanza.
Queste verdure sono una buona fonte di potassio e contengono poco sodio, un abbinamento che si rivela utile per la riduzione della pressione e per prevenire problemi cardiocircolatori, come l’aterosclerosi e l’ipertensione.
Gli spinaci hanno dimostrato di avere anche proprietà antinfiammatorie, in particolare per le sintomatologie che interessano l’apparato digerente. I molti minerali presenti svolgono una funzione lassativa, proteggendo le mucose dello stomaco e svuotando il colon dalle tossine; per questo motivo sono davvero utili nella prevenzione delle ulcere.
A causa della sua forma chimica, per il pari assorbimento in ferro fornito da 100 grammi di carne, occorre consumare più di un chilogrammo di spinaci. Ma l’alto contenuto di acido ossalico presente in queste verdure, favorisce la formazione dei calcoli; per tale motivo si sconsiglia un consumo eccessivo, soprattutto ai soggetti coinvolti in patologie renali.
L’acido ossalico limita inoltre anche l’assorbimento di calcio e perciò non è consigliata l’assunzione durante il periodo di guarigione da una frattura.
Per ridurre l’acido ossalico basta far bollire la verdura per qualche minuto ed eliminarne l’acqua. A causa dell’alto contenuto fibroso, il nostro organismo non assorbe correttamente tutte le proprietà nutritive degli spinaci quando a crudo: previa cottura, invece, aumenta notevolmente la digeribilità.
Freschi, surgelati o in busta, ormai gli spinaci si possono acquistare nel formato più comodo e desiderato. Tuttavia qualche suggerimento sulla freschezza del prodotto ne migliora la scelta.
Gli spinaci freschi hanno le foglie verdi, lucide, carnose e intere; il gambo è lungo circa 10 centimetri e si presenta sodo, flessibile e fresco al taglio. Meglio evitare quelli che hanno le foglie più tendenti al giallo o apparentemente spente e, naturalmente, spinaci con gambi flaccidi e secchi.
Il seme richiede terreni non sabbiosi né tantomeno argillosi, bensì ricchi di azoto, come quelli in cui vengono piantati altre specie come fagiolo, fagiolino e pisello.
Per questo il terreno scelto per la produzione degli spinaci viene utilizzato, per la medesima coltivazione, circa una volta ogni tre anni.
Il ciclo vegetativo varia tra i 70 e i 90 giorni per le specie precoci e fra i 180 e i 240 per le specie tardive. Generalmente la raccolta avviene tra novembre e marzo. Per avere foglie tenere e croccanti si consiglia di raccogliere la pianta prima della fioritura, preferibilmente di giorno per rispettare il ciclo linfatico ed evitare una precoce marcescenza.
Stati Uniti e Olanda sono i maggiori produttori al mondo di spinaci. Tra le più conosciute specie vale la pena ricordare alcuni tipi di spinaci:
Altre varietà degne di citazione sono il Riccio di Castelnuovo, Black Magic e Lorely.
Moltissime sono le varietà esistenti in tutto il mondo, e nel tempo il mercato è stato arricchito da specie ibride in grado di soddisfare le richieste commerciali, come Early Hibrid, Melody Hibrid e Space.
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