La calendola (calendula officinalis) è una piantina di alcuni decimetri d’altezza, con fusto eretto e ramoso. Le foglie basali sono oblunghe, a rosetta, mentre le cauline sono spatolate.
I capolini terminali sono di colore arancio vivo con fiori tubulosi al centro e a linguetta alla periferia. Se strofinata emana odore aromatico gradevole.
Si raccolgono le foglioline più tenere, senza timore per la riproduzione. Dal punto di vista edule infatti, ci si limita alla raccolta di poche foglie che vanno usate nei misti primaverili come succedaneo per ottenere un gusto particolare.
Anche i fiori vengono raccolti e conservati. Uniti a brodi e minestre o a risotti tingono di giallo al pari dello zafferano.
La calendola è una piantina spontanea, ma anche molto coltivata. Spontanea si trova nei prati, negli orti e negli incolti. Fiorisce da ottobre fino all’estate.
Ingredienti: crostini di pane tostato, fiori di calendola sott’aceto, maionese
Preparazione: miscelare i fiori di calendola alla maionese e cospargere i crostini con la miscela ottenuta. Disporre sopra il piatto dei petali di fiori freschi di calendola, che esaltano visivamente la composizione.
Ingredienti: boccioli di calendola, sale grosso
Preparazione: lavare i boccioli e farli asciugare bene. Disporli nei vasi a strati alternati con sale grosso, premendo leggermente, fino al riempimento. Conservare in luogo fresco e asciutto. Quando si useranno come aggiunta di sughi o come guarnizione di pietanze, lavarli abbondantemente dal sale.
NB: si possono preparare allo stesso modo i boccioli di biancospino o di tarassaco.
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