Hai mai sentito parlare di polvere di frutta? Probabilmente era per la polvere di frutta di frutti di bosco, o qualcos’altro che talvolta si usa in pasticceria o al bar. Si possono fare virtualmente con tutto, ma in casa, servono solo a dare colore, e il motivo ha perfettamente senso, purtroppo. Leggi di più.
La polvere di frutta (e verdura) sta guadagnando molta popolarità in ambito alimentare, specie per il loro uso pratico che per i benefici nutrizionali. Sono prodotti che derivano da un processo di essiccazione e macinazione a basse temperature, il che lascia preservare gran parte dei nutrienti e del sapore originario.
Spesso infatti si usano come coloranti naturali o insaporitori e sono un’ottima alternativa a ingredienti più raffinati, dando la possibilità di arricchire (o semplicemente colorare) pietanze e bevande con un tocco naturale e salutare. O almeno, questo vale per la versione industriale.
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Le farine colorate naturali sono un’alternativa innovativa ai coloranti artificiali. Come anticipato, si ottengono dalla polverizzazione di frutta e verdura essiccata, mantenendo i colori accesi e le proprietà intatte. Dal rosso vibrante della barbabietola al giallo intenso della curcuma, sono polveri usate sia per la pigmentazione che come effettivo integratore nutrizionale. Ma se per questo anche lamponi, banane, frutti di bosco.
Fibre, vitamine e sapore si mantengono, ma come? L’essiccazione a 35-40°C, se ha una umidità del 3%, mantiene intatto il tutto. Si possono ottenere anche essiccandole in forno o andando di frullatore, ma il problema lo abbiamo appena nominato: l’umidità sarà comunque più alta.
Questo è il motivo del perché sono così costose: per avere 5 etti di polvere servono 3 litri di polpa, il che è tutto dire. E se l’umidità è oltre il 3%, e in casa lo è, la questione nutrizionale va a farsi benedire e rimarrà un colorante. Naturale, ottimo, acceso, vivissimo, ma sempre limitatamente un colorante.
La polvere di frutta viene usata come colorante naturale. Sono usate molto spesso per colorare il gelato, le torte, i frappé, pane e anche pasta. Volendo possono essere un buon topping per gli yogurt, ma si può aggiungere alle creme più disparate (come quella catalana) o da aggiungere all’impasto delle crepes.
Usarle e produrle è vantaggioso più che altro da un punto di vista ambientale, specie quando si usano materie prime locali di stagione che si sa già che andranno invendute, riducendo di molto lo spreco di frutta e verdura fresca. Trasformate così, durano a lungo, e si possono utilizzare come sostituti dello zucchero. Oppure come aggiunta per colorarlo.
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