Lo shiitake è un fungo di origine nipponica che, in virtù dei suoi benefici effetti sull’organismo, ha ottenuto una sempre maggiore attenzione da parte della comunità medica internazionale.
Se è vero che non tutti i funghi sono contraddistinti da un’azione nociva nei confronti del fegato, è altrettanto vero che questo fungo risulta addirittura essere benefico nei confronti delle funzioni epatiche.
Esso, come accennato finora, appare come particolarmente efficace nel preservare l’efficienza del fegato favorendone le funzioni e liberandolo dai grassi accumulati in precedenza. In base a ciò che numerose ricerche condotte a proposito affermano, sembra inoltre che lo shiitake aiuti l’apparato epatico a produrre gli anticorpi contro il virus del’epatite B.
Insieme al reishi ed al maitake, si piazza in seconda posizione nella prestigiosa classifica dei funghi più consumati al mondo, in particolare nel continente asiatico.
Esso cresce in prossimità dei fusti degli alberi e viene da millenni utilizzato nell’attuale Cina, in Corea ed in Giappone. Gradualmente, ma costantemente, diverse coltivazioni si stanno sviluppando anche in Europa.
La concentrazione di nutrienti per 100 grammi di funghi shiitake è ripartita nella maniera che segue:
– 9,5 g di acqua;
– 9,58 g di proteine;
– 0,99 g di grassi;
– 75,37 g di proteine;
– 11,5 g di fibre;
– 2,21 g di zuccheri;
– 4,56 g di ceneri;
– 11 mg di calcio;
– 1,72 mg di ferro;
– 5,165 mg di rame;
– 132 mg di magnesio;
– 1534 mg di potassio;
– 13 mg di sodio;
– 7,66 mg di zinco;
– 1,176 mg di manganese;
– 3,5 mg di vitamina C;
– 154 IU di vitamina D;
– 0,965 di vitamina B6.
Alla composizione descritta ora, sono da aggiungere tutti gli amminoacidi essenziali, dalla metionina alla lisina, dall’arginina fino ad arrivare alla fenilalanina.
Riguardo invece alle calorie, 100 g di shiitake forniscono un apporto calorico pari a 296 Kcal, molto maggiore ad esempio rispetto ai funghi porcini (meno di 30 kcal/100 grammi).
La presenza dell’eritadenina mitiga positivamente i livelli nel sangue del colesterolo cattivo, rendendo pertanto le arterie maggiormente elastiche e contrastando l’insorgenza di patologie di ordine cardiovascolare. Lo shiitake appare come molto efficace anche nel favorire la perdita di peso.
Essendo infatti ricco di fibre e povero di calorie, questo fungo anticipa il senso di sazietà, provocandone gli effetti in modo prolungato ed evitando pertanto che il soggetto assuma cibo in eccesso. Da tenere in considerazione è anche la sua azione rafforzativa del sistema immunitario. Una recente ricerca che ha preso in esame sia uomini che donne, ha osservato un netto miglioramento delle difese sia gastrointestinali sia di altri apparati.
Si è inoltre notata anche una drastica riduzione dei processi infiammatori. Impossibile tralasciare l’ergotioneina, un antiossidante particolarmente attivo nel contrastare i radicali liberi. Ulteriori studi suggeriscono che il fungo shiitake, per mezzo del selenio e delle vitamine A ed E, può rappresentare un valido aiuto contro l’acne e le cicatrici che ne conseguono. Numerosi composti dal potere antibatterico sono presenti in quantità notevoli. Questi hanno una straordinaria importanza, visto che i tutto il mondo stanno aumentando i casi di affezioni resistenti ai normali antibiotici.
Proprio per questo, la medicina tradizionale sta gradualmente considerando l’uso di tali funghi. In ultimo, non in ordine di importanza tuttavia, essii sono l’unica fonte naturale della vitamina D, sostanza basilare per preservare la salute di denti ed ossa.
Soprattutto per ciò che concerne persone particolarmente sensibili, il fungo shiitake potrebbe provocare delle indesiderate e fastidiose reazioni allergiche. La sintomatologia prevede segni clinici come il gonfiore del viso, l’orticaria, l’aumento del battito cardiaco e difficoltà di tipo respiratorio.
In casi fortunatamente sporadici, l’alimento in questione potrebbe essere il principale responsabile di condizioni come diarrea, vomito e problemi all’apparato digerente.
C’è da dire che si è in presenza di disturbi scaturenti da un suo consumo eccessivo, con l’organismo che non riesce abbastanza velocemente ad assimilarne quantità notevoli. Rarissimi sono stati i casi in cui si sono riscontrate dermatiti.
I funghi shiitake crescono dalla primavera all’autunno. Ne esistono alcune varietà che nel mercato sono considerate molto pregiate.
Una di queste è rintracciabile con i nome di “donko“, nome letteralmente traducibile come “fungo d’inverno”. Un’ulteriore versione è invece chiamata “fungo fiore”, in quanto in prossimità della cappella sono presenti delle screpolature i cui lineamenti compongono dei suggestivi disegni.
Entrambe queste tipologie vengono prodotte a temperature molto basse.
La parola shiitake è figlia di due termini giapponesi, che stanno ad indicare un fungo ed una quercia. Secondo una leggenda molto diffusa in Oriente, pare che sia stato un boscaiolo ad aver inventato per primo un metodo di coltivazione molto redditizio.
I funghi shiitake sono caratterizzati da un sentore ed un aroma assolutamente godibili, aspetti che ne fanno uno degli ingredienti più utilizzati nelle tradizioni gastronomiche asiatiche. Alcuni dei principi attivi di cui è formato vengono sfruttati nel campo della cosmesi, e più in particolare nella preparazione di creme ad azione anti-invecchiamento.
Le antiche credenze sostengono che un consumo frequente di shiitake sia in grado di mantenere vegeta la vitalità di tutti coloro che se ne nutrono. Intorno agli anni Sessanta, in Giappone, in occasione di alcuni studi condotti sul cancro, si è scoperto che in una regine la coltivazione intensiva di tale fungo abbia reso gli abitanti pressoché immuni da codesto male.
I maggiori produttori di shiitake sono soprattutto la Cina ed il Giappone. Ultimamente, tuttavia, anche il Brasile sta espandendo le proprie colture, arrivando ad una produzione che non si allontana di molto dai primi due paesi.
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