Ricco di vitamina C, il sedano costituisce senza ombra di dubbio alcuna uno degli ortaggi più presenti nei piatti e nelle tavole della cucina italiana e non solo.
Identificabile per mezzo del nome scientifico Apium graveolens, il sedano rappresenta una pianta erbacea appartenente al gruppo delle Ombrellifere. La specifica varietà in questione non è altro che una selezione, effettuata dagli agricoltori nel corso dei secoli, a sua volta derivante dalla pianta del sedano palustre. Come facilmente si potrebbe intuire, diverse sono le varianti di sedano.
La classificazione viene fatta puntando la lente di ingrandimento su parametri che vanno dalla colorazione delle canne a quella delle foglie, dal lasso temporale annuo in cui avviene la fioritura fino ad arrivare alla sua predisposizione ad essere conservato. Molteplici sono state le epoche in cui la medicina popolare trattava patologie cardiovascolari per mezzo del sedano, con studi recenti che non fanno altro che confermare quelle che prima erano pure e semplici osservazioni.
La ricerca ha infatti attualmente dimostrato che gli antiossidanti di cui il sedano è composto giocano un ruolo di primo piano non sono nel contrastare le malattie legate al sistema circolatorio, ma anche nel mitigare positivamente la pressione sanguigna ed i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Per quello che riguarda la distribuzione dei nutrienti in 100 gr di prodotto, la composizione che ne consegue può essere descritta, in percentuale, in questo modo:
Scendendo maggiormente nel particolare, la medesima grammatura finora analizzata contiene:
In base a ciò che è stato affermato finora e vista la grande quantità di nutrienti capaci di mitigare positivamente molti fondamentali processi fisiologici dell’organismo, quali sono le proprietà del sedano?
Prima di tutto, la sua estrema ricchezza di fibre lo tramuta in un sensazionale lassativo. Esso infatti, liberando le pareti intestinali dalle scorie che scaturiscono dall’alimentazione, facilitano il transito intestinale, curando affezioni legate ad una scorretta evacuazione, come ad esempio la stipsi.
Il sedano è composto nella sua stragrande maggioranza da acqua, presente in circa il 95% del peso. Questo aspetto fa di tale ortaggio uno degli alimenti più leggeri esistenti, adatto quindi ad essere assunto in modo particolare da chi ha qualche problema legato al peso. 100 gr di sedano forniscono un apporto calorico di sole 16 calorie, una manna dal cielo per tutti coloro che, in prossimità della prova costume, intendono smaltire i chili in eccesso.
Alle proprietà lassative sono legate a filo doppio quelle diuretiche. Il limonene, il selenio e l’asparagina, esercitando un’attività stimolante nei confronti dei reni, aiutano nell’espellere i liquidi eccedenti. Così facendo, inestetismi tanto fastidiosi quanto difficili da trattare, come la cellulite nelle donne, diventeranno un lontano e spiacevole ricordo.
La comunità scientifica è concorde anche nel raccomandare il sedano per fronteggiare affezioni di tipo infiammatorio. Dall’asma alla bronchite, senza poi dimenticare la gotta, di esso di si può cibare sotto forma di infusione o, in alternativa, incorporandolo alle ricette quotidianamente preparate.
Come accennato in precedenza, il sedano può vantare un gruppo di sostanze che, riducendo ai minimi termini la formazione dei radicali liberi, recitano il ruolo di protagonista nella profilassi di malattie oncologiche come il cancro allo stomaco e dell’intestino.
Depurando l’organismo dai liquidi in eccesso, il sedano scongiura la genesi dei calcoli renali, stimolando inoltre l’attività di ghiandole surrenali di cui una buona efficienza è imprescindibile nel caso di ittero o epatite.
Equilibrando il rilascio di ormoni, sia maschili che femminili, il sedano costituisce anche un imporrante afrodisiaco. Un numero sempre maggiore di studi rilevano un potere inibente verso la frigidità.
Identica modalità di trattamento contro i calcoli renali viene esercitata anche per quelli biliari, sia del rene che del condotto urinario. Un consumo frequente di sedano porta all’ottenimento di un’eliminazione pressoché totale di tutte quelle tossine accumulate dell’organismo e responsabili, tra l’altro, anche della formazione dei calcoli appena citati.
Non solo prevenzione, ma anche cura. Il sedano, infatti, è caratterizzato anche da considerevoli proprietà antibatteriche, un ausilio ai tradizionali farmaci nella cura di malattie gastrointestinali. Questo difende le pareti dell’intestino da una serie di fattori esterni che, potenzialmente, potrebbero comprometterne il normale e fisiologico equilibrio.
In ultimo, non in ordine di importanza tuttavia, il succo del sedano ha al proprio interno un alcalino minerale la cui azione si espleta all’altezza del sistema nervoso, accompagnando in un sonno tranquillo tutti coloro che hanno disturbi in questo senso.
Oltre che essere ricco di proprietà che tanto bene fanno all’organismo, al sedano è purtroppo collegata anche una benché minima serie di controindicazioni. Appropriato è mettere in chiaro che esso può comportare reazioni allergiche in tutte quelle persone colpite da intolleranze proprio a questo alimento.
Alla base di tali possibili reazioni allergiche vi è la presenza di proteine ad alto potere allergizzante. Ancora, il sedano è relativamente sconsigliato anche per tutte quelle donne che si trovano in stato di gravidanza.
Questo perché contiene alcuni principi attivi che, a lungo andare, potrebbero rivelarsi responsabili di contrazioni uterine premature.
La semina del sedano avviene solitamente in corrispondenza della fine della stagione invernale, a cavallo tra i mesi di febbraio e di marzo. La sua raccolta viene invece effettuata in tarda estate, tra settembre ed ottobre. Una scelta certosina nel momento propizio è essenziale, visto che altrimenti esso tenderebbe ad ingiallirsi, diventando secco ed eccessivamente coriaceo. Diverse sono le varietà:
Ai tempi dell’Antica Grecia, il sedano veniva considerato una pianta sacra. Un’importante citazione è presente anche nell’Odissea di Omero, più precisamente in corrispondenza alla parte dedicata alla descrizione dell’Isola di Ogigia, trapuntata a macchia di leopardo da prati di viole e di sedano.
Nel capolavoro che parla dei viaggi di Ulisse, l’isola è abitata dalla ninfa Calipso, la quale per attirare a sé proprio quest’ultimo pare abbia usufruito di manicaretti a base di sedano.
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