Sangue di Giuda, il vino traditore che viene dall’Oltrepò Pavese

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Il Sangue di Giuda è un vino dell’Oltrepò Pavese, nell’area a sud del fiume Po in Lombardia, una zona semplicemente raffigurativa per la viticoltura lombarda che fa da confine a 4 regioni vinicole diverse. Il suo nome deriva da una leggenda e dal colore rubino coi riflessi violacei.

Arrosto di maiale in crosta
Arrosto di maiale in crosta

Nel bel mezzo dell’Oltrepò Pavese, regione vinicola dai paesaggi meravigliosi, si fa da sempre spazio un vino con un nome arcano, enigmatico, quasi occulto. Un vino delizioso dall’intenso colore rosso rubino e sfumature violacee che incuriosisce sia per il nome che per il gusto, gusto che troverete sia gradevole che utile per eventuali ospiti. Origini, caratteristiche e significato di questo vino tradizionale della Lombardia: questo oggi vi spiega Nonna, e come usarlo al meglio.

Sangue di Giuda, vino buonissimo con caratteristiche speciali

Oltrepò Pavese

Il Sangue di Giuda è un vino un po’ diverso sia per il suo aspetto che per il sapore unico. Nasce solo in una piccola zona esclusiva dell’Oltrepò Pavese ed è un bel vino rosso intenso, quasi porpora acceso, che spesso si trova leggermente frizzante e bello dolce. Ciò rende questo vino rosso, il Sangue di Giuda, apprezzatissimo dai giovani e da chiunque sia nuovo al vino.

Il fatto che è dolce e frizzante lo rendono sì apprezzato per i nuovi arrivati, ma è uno di quei vini che non viene proprio sottovalutato da chi ha gusti già affinati. Questo perché si fa vinificando diverse cultivar: principalmente si usano Croatina (che si conosce un po’ di più come Bonarda) e Uva Rara con qualche aggiunta di Barbera e Vespolina. Alle volte, a seconda del produttore, si aggiunge anche il Pinot Nero.

La risultante è un bouquet aromatico delicato ma persistente, con un profumo fresco e fragrante con diversi sentori di confettura e fiori appassiti, ma le note principali sono ciliegia, lampone, mora e prugna. Al palato è una carezza con un corpo morbido ed equilibrato, con un retrogusto che lascia sensazioni piacevoli.

Il Sangue di Giuda si può ottenere in tre versioni: vivace, frizzante o spumante,ma il suo massimo splendore lo offre, a prescindere, a 12°C abbinato a formaggi secchi piccanti, piatti di carne e dolci a base di frutta.

Perché il Sangue di Giuda si chiama così

Vino rosso versato in due bicchieri

Il nome Sangue di Giuda è tutt’ora avvolto nel mistero. Non ci sono fonti certe che spiegano l’origine di un nome così particolare, ma ci sono varie teorie e racconti che provano a dare una spiegazione. Fra le varie ipotesi ce ne sono alcune più accreditate di altre e la più conosciuta è quella che basa l’assonanza col colore del vino. Questo perché il rosso intenso coi riflessi violacei ricorda tantissimo il sangue mentre Giuda si riferisce al tradimento, cosa che simboleggia un vino traditore perché “tradisce” per la sua dolcezza rispetto alla sua bassa gradazione alcolica che va tra il 7% e il massimo 12%.

Una leggenda locale racconta che dopo il tradimento e il suicidio di Giuda, Gesù lo resuscitò per compassione portandolo a Broni, in Lombardia. Gli abitanti lo riconobbero e tentarono di ucciderlo di nuovo, ma Giuda si fece perdonare compiendo un miracolo risanando le viti malate di tutta la regione. Come segno di gratitudine, gli abitanti di Broni gli dedicarono il nome del loro vino.

È una storia che non ha riscontri nelle sacre scritture, ma aggiunge un po’ di fascino e mistero al Sangue di Giuda. L’ipotesi più accurata, però, ci viene proposta da un ampelografo di nome Arturo Marescalchi che nel 1925 suggerisce che il nome derivi dal colore rosso intenso del vino e dal fatto che, per chi ne abusa, sia un vino traditore per la sua dolcezza mandorlata che maschera molto bene la gradazione alcolica.

Come gustare al meglio questo vino

Taleggio formaggio italiano tagliato su un piatto di legno

Come anticipato prima, il Sangue di Giuda è uno di quei vini che si apprezza per la particolarità, o meglio, per il bouquet aromatico complesso da sfruttare. Consigliamo di sfruttarlo con dessert e carni, preferibilmente alla griglia, ma non per forza. Essendo un vino di questa fattura è versatile e adatto a tanti abbinamenti, quindi vi consigliamo di sperimentare.

Potete usarlo come accompagnamento, ma anche come creatore di ottimi contrasti. Lasciatevi tradire dal fascino di questo vino, ma sfruttatelo al meglio. Come anticipato prima, ricordiamo: 12°C con formaggi secchi piccanti, formaggi erborinati, piatti di carne e dolci a base di frutta. Sfruttatelo anche per qualche abbinamento agrodolce, non ve ne pentirete.

Ad esempio?

Ma per i secondi invece:

Fatene buon uso per un aperitivo all’aria aperta o un brindisi.


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  • �� Il Sangue di Giuda è un vino rosso con un’ampia gamma di sapori e…


 


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