La cucina trentina rappresenta l’incontro ideale di due territori dalla storia ricca e dalle tante tradizioni. Le influenze italiane da una parte, quelle tirolesi e mitteleuropee da un’altra, hanno costituito un interessante laboratorio ideale dei sapori.
Del resto la regione, che si divide in due province autonome dal carattere molto diverso, è molto interessante dal punto di vista agroalimentare: formaggi, salumi, tante produzioni agricole di frutta e verdure con ricette che utilizzano questa eccellente materia prima locale.
Particolarmente importante è la quasi totale assenza di pasta, poiché questo alimento è da sempre minoritario in una regione dove primeggiano le zuppe e le minestre, la polenta e gli gnocchi di patate. Altri elementi identitari sono l’uso abbondante delle patate, per la realizzazione di antipasti, primi e secondi piatti.
Nell’Alto Adige si consumano diffusamente gli Spätzle, gnocchetti di farina e uova conditi con speck e panna oppure serviti in brodo e i canederli o per meglio dire knodel, derivanti dalla tradizione danubiana, gnocchi di pane raffermo valorizzati con numerosi condimenti.
Altre ricette trentine molto apprezzate tra i primi piatti sono le penne al baffo con zucchine e speck, la bro brusà (brodo bruciato, ovvero una minestra “tostata”) e la panada, altra zuppa di pane raffermo tipica della cucina povera trentina.
Tipica del Carnevale è la smacafam, una prelibatezza che che “picchia la fame” a base di farina, burro, latte, salsiccia, lardo e non solo.
Tra i secondi piatti, vale la pena citare la torta di patate trentina, facilissima da fare e particolarmente sostanziosa, da servire in accompagnamento a delle fette di speck. Buono lo stufato di agnello (con cipolle, patate e carote), il tortel con speck e funghi e il grostl (una rosticciata con patate, speck e cipolle).
Tra i piatti tipici trentini, infine, non mancano i dolci. Da provare lo zelten, ricchissimo di frutta secca e lo strudel, ripieno generalmente di frutta fresca e confettura.
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