Alta, pressoché elitaria: la cucina piemontese è da sempre un sinonimo stesso di qualità. Vuoi la tradizione sabauda, vuoi l’impiego di una materia prima di qualità significativa, tutte le ricette piemontesi hanno in sé un’aura di apparente intoccabilità.
Quinta in Italia per numero di PAT (Prodotti agroalimentari tradizionali) dopo Toscana, Campania, Lazio ed Emilia Romagna, la cucina del Piemonte è particolarmente legata alle carni, ai formaggi e ai primi. Dal punto di vista storico, la prima codifica del cucinare regionale si deve al volume La cuciniera piemontese, edito a Vercelli nel 1771 dal libraio Antonio Re Beltramo.
La cultura gastronomica in Piemonte è oggi tutelata da due istituzioni scolastiche, la Scuola di cucina per stranieri di Costigliole d’Asti e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Sono innumerevoli i piatti tipici piemontesi, figli di una tradizione che combina elementi locali e di varie derivazioni, tra cui quelle tipicamente francesi. Tradizionalmente la cucina di questa regione rispetta gli equilibri nazionali, suddividendosi in antipasti, primi e secondi piatti, contorni e dessert.
Meritano però una certa attenzione gli antipasti piemontesi, la cui storia è decisamente ricca. Questi si compongono prevalentemente di carni lavorate e salumi, come la carne cruda all’albaese, la salada ‘d carn croa e l’immancabile vitello tonnato, una ricetta nata a Cuneo intorno al XVIII secolo.
Molto presenti anche le acciughe, che sono alla base della bagna càuda, un condimento per le verdure crude che viene servito su un tradizionale scaldino detto dian.
Sebbene si possa immaginare la polenta come vera specialità regionale, i primi piatti piemontesi ruotano soprattutto intorno a tre specialità: gli agnolotti (semplici e del plin), il risotto e i Tajarin, ovvero le tagliatelle fatte a mano.
Altre ricette tipiche piemontesi sono il bollito misto, la frittata di Iuvertin, il coniglio di Carmagnola e la finanziera: una insalata di frattaglie di galletti, capponi e bovini che richiama alcune origini povere.
Vale la pena citare, tra i tanti, i grissini e i gianduiotti come risultati di una cucina tradizionale che, evolvendosi, ha conservato intatti questi due prodotti nati in Piemonte e ormai noti (e consumati) in tutta Italia.