Le origini del topinambur sono rintracciabili in America del Nord. Si è in presenza di un tubero, il topinambur, il cui sapore ricorda, seppur in maniera piuttosto vaga, quello dei carciofi e delle patate. Viene gergalmente denominato anche “tartufo di canna”, dato che in numerose epoche ha rimpiazzato onorevolmente le patate.
Analogamente a queste ultime e come facilmente si potrebbe dedurre, il topinambur può essere preparato e consumato nelle forme più disparate e fantasiose. Da ricette cotte a preparazioni crude fino ad arrivare a vellutate puree, un simile tubero costituisce senza ombra di dubbio alcuna una risorsa se non altro preziosa.
Numerosi sono inoltre i suoi effetti benefici. Si adatta infatti alla perfezione a regimi alimentari particolari, tra cui quello che devono seguire le persone affette da celiachia. Il topinambur è difatti assolutamente privo di glutine, senza poi contare che contribuisce all’abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue, una manna dal cielo per tutti i diabetici.
Come se ciò non fosse ancora sufficiente, elevati sono e concentrazioni sia di vitamina A che di vitamine del gruppo B, valide alleate per un benessere che passa anche e soprattutto dal cibo. Ma in che modi cucinarlo? Quali potrebbero essere delle ricette gustose ed allo stesso tempo sane? In seguito una serie di consigli utili a proposito.
Prima di passare all’elencazione di alcune ricette, cosa buona e giusta è fornire qualche dritta utile per pulire il topinambur nel migliore dei modi.
Altra analogia con la patata deriva dal fatto che è sufficiente privarlo della propria buccia. Primo passaggio da seguire quello di posizionare il topinambur in un tagliere, prendendone uno alla volta e sbucciandolo servendosi di un coltello o di un pelapatate.
Dopo aver completato questo primo step, opportuno è immergere ciascun tubero all’interno di una ciotola capiente riempita di acqua e limone. Tale soluzione serve a non farlo annerire. A seconda della ricetta che si intende preparare, il topinambur può essere tagliato sia a cubetti sia a fette più o meno sottili.
Come accennato in precedenza, vasta e variegata è la gamma di preparazioni opzionabili e che vedono il topinambur come protagonista principale. Vediamo quali:
Si tratta di una variante sfiziosa ma egualmente gustosa delle classiche ed intramontabili patatine fritte. Dopo aver affettato, magari con l’ausilio di una mandolina, il topinambur, le fette fanno immerse completamente in acqua fredda per mezz’ora circa.
Trascorso questo lasso di tempo, ciascuna di queste va accuratamente asciugata, ricoperta di farina ed immersa in abbondante olio per friggere. Appena le chips risulteranno essere dorate, sono pronte per essere servite, con aggiunta finale di un pizzico di sale e, perché no, del rosmarino.
Per questa preparazione sarebbe ancor meglio la pasta fresca, ma quella secca contribuirebbe ugualmente comporre un ottimo primo piatto. Il topinambur fa tagliato e pelato, immettendo i pezzi in olio ed aglio ed aspettando che il tutto cuocia. Quando il topinambur sarà tenero al contatto con una forchetta, va frullato con un frullatore ad immersione, formando così una vellutata il più possibile liscia.
A quest’ultima, mentre essa viene pazientemente ridotta in crema, va aggiunto dell’olio extravergine, un pizzico di pepe bianco e parmigiano grattugiato. Quando anche la pasta sarà cotta, va condita con la crema di topinambur. Guarnizione finale sarà rappresentata dalle mandorle tritate e tostate a parte e da qualche foglia di basilico.
La preparazione di questo risotto è piuttosto semplice e richiede pochi passaggi. Basterà infatti far soffriggere della cipolla, unire zucchine e topinambur a dadini, far tostare per qualche minuto il riso e versare infine il brodo vegetale.
Il riso per cuocere impiegherà circa un quarto d’ora. La mantecatura finale avverrà aggiungendo qualche noce di burro e stracchino, il quale contribuirà a rendere più cremosa la consistenza del risotto.
Un aperitivo tanto sfizioso quanto originale, da gustare in compagnia dei propri amici. Per comporre gli spiedini, andranno alternati pezzi di topinambur e di barbabietola rossa, lasciando cuocere in forno a 180 gradi per 25 minuti. Nella parte centrale della cottura, ogni spiedino va cosparso di una generosa spolverata di pecorino.
Una salsa d’accompagnamento, da servire all’interno di una piccola ciotola monoporzione, potrebbe essere composta da qualche cipollina tagliata e fatta caramellare in padella con zucchero di canna, alloro, peperoncino, sale, burro ed aceto di vino bianco.
Step preliminare consiste nell’affettare il topinambur. Più sottili saranno le fette, minori saranno le tempistiche riguardanti la cottura.
Le fettine vanno adagiate uniformemente in una teglia rivestita di carta da forno ed oleata con un filo di olio extravergine. Il forno va regolato ad una temperatura di 200 gradi per 8 minuti. Quando la cottura sarà ultimata, il topinambur va condito con ulteriore olio, sale, pepe nero e parmigiano grattugiato.
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