Le prugne secche sono un goloso snack naturale che viene realizzato da secoli tramite l’essiccazione del frutto del Prunus domestica, un albero originario dell’Asia minore e diffuso nel bacino del Mediterraneo prima in epoca romana e solo successivamente nel corso del periodo delle Crociate.
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Consumare prugne secche con quantità normali e con regolarità è di particolare beneficio per l’organismo e, grazie alle qualità lassative, è un toccasana per la motilità intestinale e la stitichezza.
Tramite questa tipologia di conservazione, infatti, gli zuccheri e le fibre sono ancora più efficaci e aiutano ad affrontare in maniera semplice ma efficace gli episodi di stipsi.
Sebbene si trovino facilmente in commercio in confezioni più o meno grandi, o addirittura monoporzioni per essere mangiate a mo’ di caramelle, le prugne essiccate possono essere fatte in casa senza particolari difficoltà, magari utilizzando quelle del proprio fruttivendolo di fiducia o non lasciando marcire quelle che vengono dal nostro orto.
Per ottenere delle prugne secche piene di gusto e di benefici nutrienti per il corpo, si inizia lavando accuratamente i frutti sotto un getto di acqua fresca, in modo da rimuovere eventuali corpi estranei.
Una volta asciugati con l’ausilio di un panno da cucina, andranno immersi in una pentola molto capiente nella quale sarà stata portata a bollore dell’acqua. È importante che la cottura delle prugne sia rapidissima, perché devono soltanto scottare e non bollire (altrimenti la buccia si aprirebbe e la polpa assorbirebbe subito l’acqua): basta infatti solo un minuto, e in ogni caso una volta che la buccia si sarà leggermente gonfiata sarà possibile scolarle e disporle su una gratella, dove asciugheranno.
Si può anche decidere, ma bisogna avere a disposizione spazio e giornate ben soleggiate, di far essiccare le prugne al sole, oppure si può utilizzare il forno a circa 60 °C per due ore, lasciando lo sportello appena aperto, in modo che i frutti non cuociano ma appassiscano progressivamente.
Quando si preparano le prugne secche è importante rimuovere il nocciolo. L’operazione, apparentemente semplice, richiede però un po’ di attenzione per non rompere la prugna, e può essere fatta sia prima che dopo la cottura.
Nel primo caso la prugna rimarrà intera, ma andrà comunque tagliata per denocciolarla, mentre nel secondo caso andrete a far essiccare i frutti già tagliati, risparmiando tempo (e fatica!) rispetto alla prima opzione.
Il consiglio è quello di utilizzare le prugne intere e poi denocciolarle se prevedete di scottarle in padella, mentre di denocciolarle prima in caso di essiccazione al sole o in forno.
Una volta realizzate le vostre prugne secche, possono essere cucinate in tante ricette con le prugne diverse o intriganti, oppure conservate facilmente in dispensa per molti mesi, ricordandosi ovviamente che il metodo di conservazione migliore è quello in vaso.
I contenitori in vetro, rigorosamente con il coperchio ermetico, vanno dapprima sterilizzati, in modo da evitare la formazione di muffe. Una volta bolliti e asciugati, le prugne possono esservi riposte sovrapponendole o affiancandole, avendo cura poi di mettere il barattolo in un luogo fresco e asciutto.
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