I pomodori confit sono sulla bocca di tutti: gustosi, saporiti, facili da preparare eppure con una allure da cucina stellata. La vera domanda, però, è un’altra: cosa sono i pomodori confit?
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La ricetta originale ci arriva dalla Francia (e del resto lo si può intuire dal nome), dove la lavorazione a confit ha due varianti diverse: nel sud-est del paese prevede la conservazione della carne, preferibilmente di piccoli volatili, in recipienti ripieni di grasso; nel resto del paese, invece, il confit è un metodo di conservazione e lavorazione della pelle, al fine di ammorbidirla e renderla più soffice.
Possiamo dunque capire da subito che “au confit” è un metodo di lavorazione che sembra lontano dai pomodori, ma il suo adattamento ai perini è stato piuttosto facile e veloce.
I pomodori confit danno il meglio se si utilizza la varietà del pomodoro perino, ovvero la versione allungata del ciliegino (il classico pomodoro di Pachino).
È un pomodoro di forma lievemente ovale, dal colore rosso molto intenso e che si utilizza sia crudo che cotto. La particolarità è quella di avere una buccia abbastanza dura, soprattutto rispetto al pachino, ed è per questo che la lavorazione confit permette di ammorbidirlo e renderlo più piacevole al palato.
Preparare i pomodori confit è più semplice di quanto sembri:
Ci sono molti modi per utilizzare i pomodori confit in cucina. Innanzitutto, possono essere serviti come gustoso contorno per un secondo di carne o di pesce: si accompagnano – rigorosamente freddi – a molte ricette, soprattutto ai sapori più delicati, che vengono esaltati dal loro gusto più intenso, dato soprattutto dall’aglio.
Sono gustosi anche nella pasta: si abbinano facilmente a un piatto di linguine al pesto genovese, oppure con acciughe e mollica di pane; altra variante molto gustosa è quella con i cubetti di pancetta o guanciale, ma nessuno vi biasimerà se vorrete provare un piatto di spaghetti ai pomodori confit, al naturale, per carpirne tutto il sapore!
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