La pinza triestina è una preparazione tipica del Friuli Venezia Giulia e della Dalmazia. Pur essendo una specialità di Pasqua, è disponibile tutto l’anno nei panifici della città.
Preparate il lievitino della pinza pasquale: intiepidite il latte e sciogliete il lievito di birra nel liquido assieme allo zucchero.
Aggiungete la farina, mescolate e coprite con un foglio di pellicola. Fate lievitare a temperatura ambiente, al riparo da correnti d’aria per 12 ore.
Preparate ora l’impasto della pinza: versate la farina in una ciotola.
Sciogliete nel lievitino, preparato 12 ore prima, lo zucchero. Versate il composto sulla farina e incominciate a impastare. Potete fare questa operazione anche con l’aiuto di un impastatore. Aggiungete la scorza di limone e di arancia, le bacche di una stecca di vaniglia, il rum e i tuorli, uno alla volta.
Terminate aggiungendo il sale e il burro, anch’esso poco per volta. Fate incordare bene l’impasto e lavoratelo per almeno 10 minuti.
Formate poi una palla, riponetela in una ciotola e fatela lievitare per almeno 2 ore, fino al raddoppio di volume.
Una volta lievitato l’impasto, risvoltatelo sulla spianatoia e dategli una forma a palla. Riponetelo su una teglia rivestita di carta forno. Coprite l’impasto e fatelo lievitare per altre 2 ore. Scaldate il forno a 200° C.
Praticate 3 tagli sulla pinza pasquale ormai lievitata, spennellatela con l’albume leggermente sbattuto e infornate a forno caldo.
Cuocete la pinza pasquale per 10 minuti a 200° C, poi proseguite la cottura per altri 30 minuti a 180°C. Coprite il dolce con un foglio di alluminio se si dovesse scurire troppo in cottura. Una volta pronta, fate raffreddare la pinza completamente prima di gustarla.
La storia della Pinza Triestina risale al Medioevo, quando i monaci benedettini preparavano un pane dolce per la Pasqua. La Pinza Triestina ha subito molte influenze culturali, incluse quelle dei popoli slavi che abitavano la regione e della Repubblica di Venezia, che governava la città di Trieste nel XVIII secolo.
Nel corso dei secoli, la ricetta è stata tramandata di generazione in generazione e ha subito diverse modifiche fino ad assumere la forma attuale. Si tratta di una preparazione che richiama antiche tradizioni, che emergono in caratteristiche specifiche come il taglio a croce che viene fatto in cima.
A cosa serve il taglio a croce? Da un lato simboleggia il Crocifisso, dall’altro ha il compito di aiutare la lievitazione e rendere la pinza ancor più gonfia.
Oggi la Pinza Triestina è una delle specialità più famose della città, apprezzata per il suo sapore unico e la sua consistenza soffice.
La versione classica non prevede farciture ma, se vi piace, potete arricchire l’impasto della pinza con una manciata di uva passa, cioccolato o cannella.
È anche possibile prepararne una variante salata da arricchire con formaggi e salumi.
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