Con il suo inconfondibile color verde brillante e il sapore ricco, l’olio extra vergine d’oliva è una delle eccellenze gastronomiche italiane più famose. Quando lo si chiama in causa, si apre un capitolo storico che affonda le sue radici secoli e secoli fa. Il culmine della coltura dell’olivo – e della produzione dell’olio – in Italia si è infatti avuto sotto l’Impero Romano. A seguito del suo crollo e dell’inizio dei regni barbarici, la filiera produttiva si è notevolmente ridotta, arrivando a pochi alberi come forma di sostentamento per il singolo nucleo familiare.
A dare un nuovo impulso a quello che è un mondo produttivo a dir poco speciale ci hanno pensato le realtà monastiche che, tramite soprattutto operazioni di bonifica, hanno ridato vita a terreni che, oggi come oggi, sono ancora un punto di riferimento fondamentale per quel che concerne l’olivicoltura.
Un esempio utile al proposito è quello del basso Lazio, la terra dove è nato il prodotto oggi commercializzato come Olio dei Papi. Come dimostrato da una ricerca storiografica che ha coinvolto gli anziani della zona, grazie agli investimenti dello Stato Pontificio – e a iniziative come la Riforma Agraria di Papa Pio VI, che associò una ricompensa in denaro per ogni nuovo ulivo piantato – è nato un distretto produttivo dal quale nasce un’eccellenza straordinaria.
Quest’olio extra vergine di oliva, legato a una realtà aziendale che è tra i fornitori ufficiali della Santa Sede, è uno straordinario esempio di connubio fra tradizione e innovazione.
Parliamo di una storia che dimostra chiaramente come la qualità della lavorazione – che prevede l’estrazione a freddo da olive selezionate con grande attenzione dai raccolti di produttori locali che si sono uniti in cooperativa – possa essere mantenuta nel tempo e associata al rispetto dei più severi standard di sicurezza alimentare e tracciabilità (inserendo il numero di lotto nella pagina dedicata del sito, è possibile ricavare informazioni immediate sul luogo di coltivazione degli olivi, ma anche sul frantoio di molitura).
Un aspetto che rende unico lo scenario gastronomico italiano è senza dubbio la presenza di tantissime piccole realtà locali, ciascuna con la sua storia e la sua specificità. Il progetto dietro a Olio dei Papi, che prevede come già accennato l’associazione in cooperativa, è una vera boccata d’aria per i piccoli coltivatori di olivo e per i frantoi, che vengono messi al centro di un percorso di valorizzazione e di recupero delle tecniche produttive del passato.
Come poco fa accennato, la tecnologia ha un ruolo fondamentale in tutto questo. Grazie ad essa, infatti, si può parlare di tracciabilità come previsto dal disciplinare di produzione. Il bello non finisce qui! Olio dei Papi, infatti, è una realtà che si è aperta a tempo al trend dell’e-commerce. A dimostrazione di ciò è possibile visitare lo shop online dove è possibile trovare diverse proposte interessanti, tra le quali spiccano le gift box in diversi materiali, per esempio il legno, idee regalo che non possono non stupire chi ama la buona tavola e i dettagli che la rendono unica: https://oliodeipapi.it/shop/
Non c’è che dire: quando si parla di storie di gusto che vale la pena raccontare, l’Italia è piena di spunti che vale la pena cogliere. Il mondo di Olio dei Papi, realtà che ha saputo attraversare i secoli mantenendo intatti i suoi valori e aprendosi nel contempo all’innovazione, ne è una chiara dimostrazione.
Da un impegno che va avanti da secoli e secoli nasce un olio extra vergine d’oliva di qualità superiore, un vanto per i territori dell’Agro Pontino e del Frusinate e uno straordinario esempio di amore profondo per la terra e i suoi frutti.
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