La noce di cocco è il frutto della palma da cocco, tecnicamente chiamata con il nome botanico di cocos nucifera.
Si tratta di un albero diffuso in tutta la fascia equatoriale e tropicale del globo, prediligendo la vicinanza del mare che ha un effetto benefico sulla crescita dei suoi frutti, che sono grosse drupe che possono pesare anche 1 kg, ma quali sono le caratteristiche nutrizionali e le proprietà di questo dolce frutto tropicale?
La palma da cocco, che è originaria dell’Indonesia, è un albero vero e proprio che può raggiungere in altezza i 35 metri e vivere anche più di cento anni. Produce dei grossi frutti dalla polpa succosa, protetta da un durissimo guscio.
L’apertura della noce di cocco non è cosa facile per i principianti: il trucco sta nel trovare i tre piccoli forellini che si trovano sull’estremità e nell’aprire un varco in uno di questi. In tale punto la consistenza è più morbida rispetto al resto della dura superficie esterna. Praticato un buco, bisogna far uscire l’acqua che si concentra nella parte interna e cava, dopodiché sarà più facile fare forza, aiutandovi con un colpo di martello.
L’acqua di cocco è buonissima da bere e il sapore e l’odore sono anche dei buoni indicatori della maturazione e della bontà del frutto. Ma la vera prelibatezza è la polpa, una fibra bianca molto compatta dal sapore dolce.
Dal cocco si ricava anche il latte di cocco, attraverso la spremitura della polpa, e l’olio di cocco, utilizzato come un emolliente nel campo della cosmesi naturale, ma anche come condimento nella cucina asiatica.
Il cocco è composto per la maggior parte di acqua e fibre vegetali. Presenta inoltre un alto quantitativo di grassi, contenuti perlopiù nella polpa, che fa sì che l’apporto calorico per 100 grammi di polpa della noce di cocco sia pari a 364 calorie, così ripartite:
Tra i lipidi contenuti la maggior parte è rappresentata dall’acido laurico che, pur essendo un grasso appartenente alla tipologia dei saturi, in realtà promuove l’azione del colesterolo HDL, ossia quello considerato “buono”.
Quest’acido secondo alcuni studi, anziché aumentare il colesterolo, sembra invece avere un’azione di diminuzione. Il cocco ha inoltre un alto contenuto di sali minerali, soprattutto ferro, potassio, rame, zinco, magnesio, fosforo e sodio. Le vitamine prevalenti sono quelle del gruppo B, C, E e K.
È stato rilevato che il consumo di cocco è in grado di produrre numerosi benefici sul nostro organismo. Innanzitutto è un frutto indicato per l’idratazione: il latte e la polpa infatti sono altamente dissetanti e ideali come idratanti ed energizzanti, soprattutto per chi fa sport.
L’acido laurico ha effetti positivi sull’apparato immunitario, perché è una sostanza antibatterica e antifunginea, che collabora alla difesa da microbi e batteri che provocano le infezioni. Per questo motivo è anche utile per persone che soffrono di problemi ai reni e all’apparato urinario, perché l’acqua di cocco ha un’azione particolarmente diuretica, in grado di purificare la vescica e i canali urinari.
L’alto contenuto di fibre che caratterizzano la struttura della polpa favorisce la motilità intestinale ed è perfetta quindi anche per la depurazione dell’intestino. In alternativa al latte vaccino, il latte di cocco può rivelarsi una soluzione perfetta per persone vegane o intolleranti al lattosio: è una fonte di minerali e vitamine, contiene principi antiossidanti e si sposa benissimo con il caffè, anche perché essendo già naturalmente dolce non necessità dell’aggiunta di zucchero.
Come detto più sopra, la polpa contiene un alto tasso di acidi grassi, ma si tratta di lipidi “buoni”, che vengono metabolizzati in maniera positiva dal nostro organismo e non vanno ad aumentare i livelli di colesterolo. Certo bisogna porre attenzione al contenuto calorico, perché il suo apporto potrebbe non essere adatto per chi cerca di dimagrire.
D’altro canto, il cocco è in grado di stimolare il metabolismo, grazie all’azione svolta dalle vitamine e dai sali minerali.
L’elevato apporto di fibre inoltre potrebbe causare fastidi intestinali a persone particolarmente soggette. Stiamo parlando infatti di un cibo che normalmente non farebbe parte della dieta, per cui chi si avvicina per la prima volta a questo frutto tropicale, farebbe bene a cominciare a mangiarne in quantità limitate, per verificarne gli effetti prima di aumentare le dosi.
Comunque finora non sono stati rilevati casi di allergia al cocco e il consumo sembra essere adatto anche per donne in gravidanza.
In Europa la noce di cocco si commercializza soprattutto nella versione già tagliata e pulita, ma si può trovare in commercio anche se non così frequentemente il frutto intero. Durante l’arco dell’anno è un frutto abbastanza stabile, perché a seconda dei mesi, proviene da diverse parti del mondo.
Molto spesso si può comprare anche il cocco disidratato, sotto forma di sottili scaglie che possono dare un tocco esotico e fresco a spuntini o ricette di dolci. Non è difficile trovare sui banchi del supermercato anche il latte di cocco, mentre risulta un po’ più complicato ottenere l’olio di cocco.
Anche se c’è una sola varietà preponderante che si presta alla commercializzazione su vasta scala, esiste una certa varietà di noci di cocco che si differenziano per dimensione tra alcune qualità più grandi e altre più piccole.
Alcune presentano un guscio di colore rosa, altre producono una noce che contiene al suo interno sostanze viscose è molto profumate. Ne esistono addirittura provviste di esocarpo edibile.
Queste varietà sono comunque abbastanza difficili da trovare, sono commerciate solamente a livello locale e non hanno una grande importanza economica nel mercato internazionale
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