Le nespole sono un frutto estivo, che viene prodotto dall’albero cosiddetto Eriobotrya japonica, altrimenti conosciuto come Nespolo del Giappone.
Già dalla sua denominazione possiamo comprendere facilmente la provenienza asiatica della pianta che, nonostante il nome “japonica”, sarebbe in realtà originaria della Cina, mentre i commerci tra europei e giapponesi – loro grandi estimatori – ne avrebbe trasmesso questa erronea provenienza nominale.
La diffusione delle nespole in Italia e in Europa è, in ogni caso, storicamente recente: i primi due alberi furono impiantati a Parigi e Londra nel 1784 e nel 1787, e solo nell’Ottocento la produzione del Vecchio Continente assunse dei livelli importanti.
100 grammi di nespole apportano all’organismo circa 45-50 kcal. La parte edibile del frutto, composta per circa l’87% di acqua, ha un buon livello di fibre (1,7 g), ed è dunque utile nei processi digestivi.
Dal punto di vista dei minerali, è buono l’apporto di potassio (260 mg) e di fosforo (28 mg), mentre per quanto riguarda il profilo vitaminico le nespole sono ricche di vitamina A (1,5 g), con quantitativi minori di vitamina C e beta carotene.
L’indice glicemico delle nespole è 55, medio.
Sono molti i benefici che vengono assegnati alle nespole, soprattutto quelli che si rifanno alla medicina popolare cinese, che teneva questi frutti (ma anche le foglie) in grande considerazione.
Gli effetti delle nespole, in particolare, riguardano la loro funzionalità antinfiammatoria, soprattutto dal punto di vista cellulare. Per quanto riguarda l’intestino, le nespole hanno un effetto di regolazione che agisce sia a contrasto degli episodi diarroici e sia nel riequilibrio della motilità intestinale.
Altrettanto importanti sono i benefici a carico del colon (grazie all’effetto protettivo dato dalla pectina), del sangue (riducono i livelli di colesterolo) e della pelle (dati dal buon apporto di vitamina A).
Le nespole, inoltre, sono consigliate agli sportivi, poiché hanno un effetto saziante immediato, e anche a chi è febbricitante, grazie all’azione antipiretica di vitamine e sali minerali.
Le nespole non presentano particolari controindicazioni, e dunque il loro consumo, salvo situazioni specifiche, può avvenire senza problemi.
Gli unici possibili effetti collaterali riguardano il buon apporto di zuccheri, che è da tenere in considerazione nei soggetti iperglicemici o diabetici, e la presenza nel nocciolo di amigdalina, una sostanza fortemente tossica (in ogni caso, il consumo del nocciolo della nespola è assolutamente sconsigliato, e non potrebbe essere altrimenti).
La scelta delle nespole migliori segue pochi e semplici regole, che riguardano il colore e la consistenza della buccia.
Essendo un frutto delicato, devono infatti essere trasportate e conservate con attenzione, in modo da non intaccarne la buccia, che invece deve risultare liscia e priva di grinze. Il colore deve essere intenso, arancione chiaro con lievi sfumature più scure, ma senza macchie marroni, che significherebbero marcescenza.
La dimensione della nespola giapponese (quella originale) è più piccola rispetto, ad esempio, alle nespole coltivate in Sicilia, che sono di dimensioni simile a delle albicocche di calibro medio.
La nespola è un frutto tipicamente primaverile, ed è possibile trovarlo sui banchi del mercato prevalentemente durante i mesi di aprile e maggio.
Sebbene sia possibile acquistarle anche fuori di questo periodo, magari grazie alle coltivazioni provenienti dagli altri paesi del bacino del Mediterraneo, le nespole di provenienza italiana si concentrano in questi due mesi, dove sapore e proprietà organolettiche sono al massimo.
Le nespole sono generalmente suddivise per varietà di dimensioni, come nel caso del nespolone gigante bianco o del nespolone rosso.
Le coltivazioni del Mediterraneo, vuoi per resa finale o per adattamento climatologico, si avvalgono poi di altre varietà quali l’Algerie (diffusa soprattutto in Spagna), la Vaniglia, la Virticchiara, la Rossa, il Marchetto e il Nespolone di Trabia.
Una ulteriore suddivisione, in questo senso, avviene tra le qualità Vaniglia – molto morbide e poco avvezze al trasporto, quindi diffuse soprattutto in loco nella Sicilia – e le acide/sub-acide, che vengono raccolte con anticipo e lasciate maturare in cella frigorifera ai fini di una migliore trasportabilità.
La Videoricetta Top