Il mirtillo rosso è il frutto prodotto dalla pianta della famiglia delle Ericaceae (genere Vaccinium) denominata scientificamente Vaccinium vitis-idaea. In alcuni casi questa pianta può essere confusa, per via della forma e del frutto che produce, con due varianti estremamente simili: l’ossicocco americano, detto Vaccinium macrocarpon o cranberry e la mortella di palude, o Vaccinium oxycoccos.
Tradizionalmente presente nelle foreste circumboreali, ovvero quelle che ricoprono gran parte del continente eurasiatico e dei paesi del Nord America, è prevalentemente legata a climi temperati fino a quelli subartici, ovvero tutta quella fascia che comprese Canada, Alaska, Scandinavia settentrionale e Russia, estendendosi in alcuni casi fino alla Mongolia e all’Himalaya.
Dal punto di vista prettamente botanico possiamo dire che il mirtillo rosso è una sempreverde sotto forma di arbusto: il fusto non si rinnova mai, mentre gli stoloni, che si sviluppano in orizzontale, hanno un ciclo botanico tradizionale con una lunghezza che arriva fino a tre metri.
Il mirtillo rosso vero e proprio, inteso come il frutto di questa pianta è una bacca edule, che raramente supera un centimetro di diametro: ha una forma rossa tondeggiante e una polpa ricca di semi.
Il mirtillo rosso è un frutto dal basso contenuto calorico, poiché 100 grammi di parte edibile apportano all’organismo appena 46 kcal. La suddivisione in macronutrienti dimostra una prevalenza significativa dei carboidrati, che costituiscono circa il 12% del peso complessivo, mentre le proteine forniscono appena lo 0,5% del peso complessivo e i grassi circa lo 0,15%.
Molto buono è il livello di fibre, che si aggira nel frutto fresco intorno ai 3,6 grammi, mentre il profilo minerale vede una prevalenza di potassio, fosforo e magnesio rispetto ad esempio al sodio e allo zinco che sono residuali. Buono anche l’apporto di calcio, con circa 8 mg ogni etto di mirtillo rosso.
Se parliamo delle vitamine, invece, vediamo una certa prevalenza della vitamina C, con 14 mg per ogni 100 grammi di materia edibile. Le altre vitamine presenti nel frutto con livelli significativi sono la vitamina A (3 mg), la vitamina E (1,32 mg) e la vitamina B6 (0,06 mg), mentre il contenuto in tiamina, riboflavina e niacina è sostanzialmente trascurabile.
All’interno di una alimentazione regolare, che segue i principi della dieta mediterranea, l’utilizzo del mirtillo rosso è legato ad alcuni interessanti benefici che riguardano diffusamente sia gli uomini che le donne.
Tra i primi benefici di questo frutto possiamo, quantunque dobbiamo citare il contributo benefico alla lotta contro le infezioni delle vie urinarie: infatti l’assunzione di mirtillo rosso, per via del suo contenuto in proantociadine, può combattere l’insorgenza delle infezioni derivanti dall’Escherichia Coli, batterio che genera oltre l’80% di queste patologie. Come agisce il mirtillo? Aumentando il pH acido delle urine, rendendo così più ostile l’ambiente per la formazione del batterio.
Nelle donne in gravidanza, l’utilizzo del mirtillo rosso è invece consigliato poiché contiene livelli significativi di vitamina C e vitamina E. L’effetto combinato di queste due è scientificamente attestato che prevenga l’insorgenza della pre-eclampsia, un problema che può portare al parto prematuro, e che parrebbe legata a un accumulo di proteine nell’organismo, insieme all’aumento della pressione sanguigna.
Come per molta frutta fresca, il mirtillo rosso è anche consigliato per migliorare la salute dell’apparato cardio circolatorio: i flavonoidi, componenti essenziali di questo frutto, sono infatti responsabili di una significativa diminuzione dei livelli di colesterolo cattivo, mentre aumenterebbero la produzione di colesterolo cosiddetto buono fino al 121%. Inoltre, i flavonoidi agiscono nella prevenzione dell’aterosclerosi, aiutando a rimuovere le placche di accumulo che si formano in vene e arterie e per questo, liberando il flusso del sangue, possono addirittura prevenire l’insorgenza di infarto e ictus.
Tra gli altri effetti interessanti legati al consumo di questo frutto quasi magico troviamo il dimagrimento. No, ovviamente non si tratta di una bacca magica che ci farà perdere chilogrammi in pochi giorni, come qualche improvvida pubblicità potrebbe consigliare. Il mirtillo rosso, però, se bevuto sotto forma di succo ha un quantitativo minimo di zuccheri, ha un ottimo potere antiossidante e favorisce la riattivazione del metabolismo, condizione essenziale per chi vuole perdere i chili di troppo.
Sempre le proantocianidine, secondo alcuni studi, sarebbero responsabili dell’inibizione della crescita delle cellule tumorali. Insieme ai flavonoidi, il cui effetto contro il cancro al seno è già dimostrato, possiamo dunque dire che questo frutto è un validissimo alleato nella lotta ai tumori.
Le fibre, contenute in buona quantità in questo amico dell’organismo, sono invece valide per chi soffre di problemi intestinali e digestione difficile. Per riattivare la peristalsi, favorendo così una corretta evacuazione, è sufficiente mangiare le bacche intere (compresa buccia e semi) sia da sole che sotto forma di un gustoso frullato con l’aggiunta di mele e zenzero.
Infine, tra gli altri aspetti che vale la pena menzionare troviamo il rafforzamento del sistema immunitario, la cura dei malanni stagionali e gli effetti benefici sui denti, poiché prevengono l’insorgenza delle carie, soprattutto nei bambini.
Generalmente un consumo regolare di mirtillo rosso non è associato a particolari effetti collaterali. Un caso specifico è legato ai pazienti che assumono il Warfarin, un farmaco anti-coagulante che può essere inibito dall’assunzione di questo frutto. Sebbene sia consigliato anche in gravidanza è bene parlare con il proprio medico per conoscere possibili effetti collaterali.
Il mirtillo rosso ha un raccolto estremamente abbondante, che avviene generalmente tra fine agosto e ottobre, quando un ettaro di coltivazione può rendere fino a 500 kg di prodotto edibile.
Il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) è la varietà specifica del mirtillo di questo colore, e si distingue per colorazione e forma dal mirtillo blu (Vaccinium angustifolium) e dal mirtillo gigante americano (vaccinium corymbosum).
Molto diffuso in America, in passato il mirtillo rosso era considerato una medicina molto efficace anche dagli Indiani, che lo impiegavano soprattutto per combattere lo scorbuto.
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