Il migliaccio napoletano è un tipico dolce a base di semola e ricotta. Si prepara a Carnevale per il Martedì Grasso, ma anche in occasione della Pasqua, perchè in Campania è considerato il dolce che “introduce” alla primavera.
In una pentola dai bordi alti versate latte, acqua, burro, la buccia del limone e la bacca di vaniglia svuotata dai semi neri interni. Portate a bollore. Quando il composto bollirà, filtrate il tutto in un altro recipiente e aggiungete a pioggia la semola girando continuamente.
Continuate la cottura del semolino a fuoco basso per pochi minuti, quindi spegnete e lasciate raffreddare.
Con l’aiuto delle fruste, montate le uova con lo zucchero e aggiungete successivamente la ricotta setacciata e i semi neri della bacca di vaniglia.
Quando la semola si sarà raffreddata, unitela al composto di ricotta e lavorate il tutto fino a completa amalgama.
Versate l’impasto in una tortiera a gancio di circa 22 cm imburrata e coperta con carta forno e cuocete in forno caldo a 180° per 60 minuti o fin quando la superficie del migliaccio non sarà diventata un pochino scura.
Sfornate e consumate il migliaccio napoletano freddo cosparso di zucchero a velo sulla superficie.
Di origine medievale, il nome del migliaccio deriva da miliaccium, una parola latina per descrivere il pane di miglio che veniva preparato, in origine, aggiungendo il sangue del maiale (in maniera simile a quanto accadeva con il sanguinaccio).
Quando l’uso del sangue in cucina venne meno, questo ingrediente fu rimpiazzato dai più comuni zucchero e uova, e proprio in questo modo si sviluppò la ricetta del migliaccio, che però continuò ad avere i connotati classici della cucina povera: pochi, semplici ma gustosi ingredienti.
Ancora oggi il migliaccio napoletano è un dolce soffice e davvero buono e al contempo semplice ed economico da realizzare.
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