Originaria dell’Asia Centrale e diffusa in tutta Europa durante la preistoria, la mela può considerarsi come uno dei frutti più conosciuti e consumati al mondo.
Una storia dai risvolti culturali e religiosi, se è vero che la mela viene generalmente considerata come quel frutto proibito al centro della narrazione biblica di Adamo ed Eva; ciò che sappiamo con certezza, tuttavia, è legato più alla botanica che alla tradizione religiosa.
La mela, infatti, non è un vero e proprio frutto, bensì un falso frutto; questa particolare denominazione si riferisce a quei frutti il cui sviluppo coinvolge ovario, ricettacolo e perianzio e non il solo ovario. È il caso, oltre che della mela, anche di pera, melone, zucca, melograno e fico.
100 grammi di parte edibile della mela contengono circa 52 kcal. Un dato medio, ma lievemente più alto se paragonato ad altri frutti come ad esempio pere (35 kcal), arance (34 kcal) e più basso, ad esempio, delle banane (89 kcal).
Le calorie variano anche in maniera significativa a seconda del tipo di mela: le Golden e le Fuji apportano circa 43kcal, mentre la mela cotogna ne ha circa 26kcal.
La mela è composta al 96-98% da carboidrati, al 2% da proteine e per la parte rimanente da grassi, che si trovano unicamente nella polpa. Nella mela cotogna la distribuzione è lievemente alterata a favore delle proteine, che sono prossime al 5%, contro il 91% di carboidrati; la mela Granny Smith, addirittura, ha oltre il 5,2% di proteine.
In un etto di mela ritroviamo circa 2,4 grammi di fibre, un apporto buono soprattutto per quelle diete che devono favorire la regolarità intestinale. Sotto il profilo vitaminico è da segnalare una particolare preponderanza della vitamina C, che costituisce il 6% della RDA, rispetto a vitamina B6 (3%), K (2%) e B2 (2%).
Più ridotto l’apporto di manganese, fosforo e potassio con un 2% ciascuno della dose giornaliera raccomandata.
Al consumo regolare della mela sono ascrivibili molti benefici, come recita l’antico adagio una mela al giorno toglie il medico di torno.
La presenza di pectina nella polpa della mela contribuisce a rendere questo frutto un grande alleato per la salute, sia in condizioni normali che durante le diete. Infatti la pectina – una fibra solubile – agisce nella regolazione della colesterolemia, nella riduzione dell’appetito e a mantenere l’equilibrio della flora intestinale.
Soprattutto nei casi di colon irritabile o nelle alterazioni del transito intestinale, il consumo della mela aiuta a regolarizzare la situazione, fungendo da normalizzatore della peristalsi. La mela è inoltre consigliata in alcuni studi come alimento antiasmatico, antiinfiammatorio e benefico per l’apparato respiratorio e cardiovascolare.
Consumare le mele non comporta particolari effetti collaterali: è importante in ogni caso mangiarne senza abusare, come per tutti gli alimenti.
In soggetti predisposti alla ipersensibilità da carboidrati a catena corta (FODMAP), che comporta un mancato assorbimento da parte dell’intestino tenue, il consumo di mele può tradursi in fenomeni a carico dell’intero tratto digerente con aerofagia, meteorismo, costipazione e dissenteria.
All’interno dei semi di mela sono presenti naturalmente piccole quantità di cianuro: è bene evitarne l’ingerimento.
Vi sono attualmente in commercio centinaia (se non migliaia) di varietà di mela, diverse per pezzatura, colore e consistenza.
Per scegliere la mela ideale – in linea generale – basta guardare innanzitutto alla buccia: deve essere tutta della stessa consistenza, possibilmente non troppo lucida (significa che è stata trattata ad hoc) e senza macchie di colore più scuro, oltre ovviamente che senza ammaccature.
Una mela molliccia, dalla consistenza cedevole è già eccessivamente matura, se non addirittura marcia. Il colore è generalmente rosso con striature più chiare, tranne nelle varietà gialle (Fuji) o verdi (Granny Smith).
La mela è un frutto destagionalizzato, poiché è possibile trovarla in commercio tutto l’anno senza soluzione di continuità. Contribuisce alla sua diffusione una produzione che si aggira intorno ai 75 milioni di tonnellate/anno, di cui quasi la metà proveniente dalla Cina (in questa classifica, l’Italia occupa la sesta posizione mondiale).
Tecniche di conservazione e processi produttivi stagionalizzati hanno permesso dunque di diffondere e commercializzare la mela oltre il suo normale periodo di maturazione, che avviene tra fine estate e inizio autunno.
Classificare tutte le varietà di mele presenti in commercio sarebbe opera immane: se ne stimano circa 7.500, oltre a quelle non più coltivate. In linea generale, le più diffuse sono:
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