La marmellata di limoni è una preparazione davvero gustosa, che può accompagnare la tua colazione con il suo gusto lievemente aspro. Peraltro, insieme a quella di aranci e mandarini, è l’unica che può fregiarsi di questo nome secondo la legge.
Questo perché per marmellata si intende la preparazione a base di soli agrumi, mentre con tutta la frutta rimanente si realizzano le confetture o le conserve (con un contenuto minimo di frutta, rispettivamente, del 35% e del 67%).
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Per avere una marmellata di limoni davvero gustosa, proprio come la farebbe la Nonna, iniziate a sciacquare abbondantemente i limoni, che dovranno essere rigorosamente non trattati.
Tagliate a questo punto i limoni a metà, senza privarli dei semi, e successivamente affettateli sottilmente, metteteli in una pentola coperti di acqua fredda tenendoli, così per una notte.
Scolateli, metteteli in un pentola, aggiungete un litro e mezzo di acqua e fateli bollire lentamente per circa 10- 15 minuti.
Una volta cotti spegnete la fiamma e lasciate raffreddare, dunque unite lo zucchero mescolando molto bene con un cucchiaio di legno fino a che lo zucchero non si sarà completamente sciolto. Questa operazione, eseguita a freddo, eviterà di trasformare lo zucchero in caramello.
Riaccendete a questo punto la fiamma e portate a bollore facendo attenzione a mantenere la temperatura intorno ai 105 gradi centigradi per circa 1 ora.
La marmellata di limoni sarà pronta quando, mettendone un poco su un piattino e inclinandolo, aderirà senza scivolare velocemente.
Versate la marmellata ancora bollente nei vasetti precedentemente sterilizzati, e perfettamente asciutti, capovolgendoli subito dopo averli chiusi, lasciandoli così fino a completo raffreddamento e alla formazione del sottovuoto.
La marmellata di limoni così preparata si manterrà perfettamente per circa un anno. Una volta aperta preferite la conservazione in frigorifero, in modo da evitare lo sviluppo di muffe.
Potete scegliere i limoni del vostro fruttivendolo di fiducia o, per ancora più sapore, selezionare le qualità femminiello del Gargano, il Costa d’Amalfi IGP, il Siracusa IGP o l’Interdonato di Messina, che ha un lieve retrogusto di cedro.
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