Le mandorle sono un vero jolly, come molta frutta secca, nell’alimentazione quotidiana, grazie alle grandi proprietà e ai benefici che apportano all’organismo.
Ve ne sono moltissime varietà, molte delle quali godono di importanti riconoscimenti e denominazioni, e il loro consumo, se regolare, può essere decisamente adatto per stare bene, a patto di non esagerare.
100 grammi di mandorle apportano circa 571 calorie, un quantitativo simile a parità di peso a quello delle noci (607 kcal e dei pistacchi (562 kcal).
Come semi hanno un basso contenuto di amido (rispetto agli equivalenti cereali e leguminose), mentre come frutti (non carnosi ma secchi) presentano quantitativi ridottissimi di acqua, fruttosio e delle vitamine A e C.
Sotto il profilo vitaminico, la mandorla è però ricca in vitamina B1, B2 e PP (niacina), ma anche in alfa-tocoferolo, altrimenti noto come vitamina E.
Contengono anche molte fibre, necessarie per favorire il regolare transito intestinale, e diversi sali minerali, tra cui magnesio e fosforo. Buona la presenza proteica, che le rende adatte a diete prive di carne, mentre è forte la presenza di grassi, in particolar modo monoinsaturi e omega 6.
La presenza di omega 6, un acido grasso che non viene sintetizzato dall’organismo e che deve essere introdotto tramite l’alimentazione, rende le mandorle particolarmente utili nel mantenimento della barriera idrolipinica della pelle.
Per questo motivo, consumare mandorle aiuta a prevenire la formazione delle rughe e, più in generale, l’invecchiamento del derma, mentre a livello organico contribuisce a mantenere bassi i livelli di diabete, a prevenire l’artrite reumatoide e a combattere le sintomatologie legate al ciclo mestruale (dolori premestruali e tensione al seno).
I principali effetti collaterali legati al consumo delle mandorle sono dovuti al loro ampio apporto calorico e all’eventuale presenza di allergeni.
Soprattutto nei soggetti in sovrappeso, è importante consumare le mandorle in maniera controllata (massimo 30 grammi al giorno), al fine di ottimizzarne i benefici sull’organismo.
Come molta frutta secca, anche le mandorle possono scatenare reazioni allergiche nei soggetti predisposti, ed è dunque importante informarsi prima circa il loro consumo sia al naturale che in altri prodotti che possono contenerne (soprattutto dolci).
Le mandorle possono, in rarissimi casi, essere contaminate da tossine responsabili di patologie a carico del fegato. In questo caso, però, le regole comunitarie vietano la messa in vendita, e dunque non vi sono rischi in questo senso.
Quando si acquistano le mandorle, sono moltissime le varietà a disposizione, sia provenienti dal mercato italiano che straniero (in particolar modo dalla California).
La scelta dovrebbe, in ogni caso, ricadere sulle mandorle biologiche e di produzione italiana: il processo di lavorazione è rispettoso sia del prodotto che dell’ecosistema, e in più la minore durata del trasporto dalla produzione alla grande distribuzione permette una migliore conservazione del profilo nutrizionale della mandorla.
Le mandorle possono essere conservate anche per diversi mesi semplicemente riponendole, all’interno di contenitori ermetici (preferibilmente in vetro), in ambienti freschi e asciutti, riparati dalla luce diretta del sole.
Conservarle nella plastica è possibile, ma è sconsigliato sul lungo periodo perché la formazione di condensa altererebbe la qualità del prodotto.
Ogni anno, nel mese di maggio, si festeggia la settimana nazionale della mandorla, per promuovere la conoscenza e il consumo di questo frutto così ricco di benefici.
Sebbene i frutti del prunus dulcis, dal quale si ricavano le mandorle, si raccolgano nei mesi di Agosto e Settembre, è oramai possibile trovare le mandorle senza problemi durante tutto l’anno.
Con oltre 400 varietà, la mandorla ha una diffusione capillare in tutto il mondo, ma le principali zone di coltivazione sono l’Italia, la Spagna, la Grecia e gli Stati Uniti d’America (soprattutto la California).
La varietà siciliana apporta un contenuto di acido oleico più basso rispetto alle altre varietà ma è ottima per il carico di vitamina E, e si utilizza generalmente nella lavorazione dei dolci. Si può trovare sotto le denominazioni Pizzuta, Fascionello e Romana.
La mandorla pugliese è considerata tra quelle con il gusto migliore, in particolare la mandorla di Toritto (provincia di Bari), che è Presidio Slow Food. Tra le altre qualità c’è la Falsa Barese, la Filippo Cea, la Genco e la Tuono.
Ricca in polifenoli è infine la mandorla californiana, la più diffusa al mondo, che viene prodotta nelle varietà Nonpareil, Carmel, Butte, Mission, Sonora, Fritz e Montere.
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