Il sorgo è un cereale forse non molto conosciuto ma, per chi ama assaggiare i prodotti di nicchia o i grani antichi quasi dimenticati, rappresenta senza dubbio un alimento da riscoprire.
Non gode ancora di una vastissima commercializzazione e si muove ancora in un ristretto ma dinamico mercato, soprattutto nei negozi eco-friendly o in supermercati specializzati.
Dal gusto abbastanza neutro e ricco di sostanze nutritive, il sorgo è adatto ad essere consumato in insalate saporite oppure sotto forma di polpette. Scopriamo insieme in questo articolo qualche dettaglio in più su questo prodotto da provare almeno un volta nella vita.
Il sorgo è forse tra i cereali meno consueti nelle nostre dispense. E pensare che invece in tempi antichi costituiva un alimento praticamente quotidiano, diffusissimo in Africa, in Europa e in Asia già in epoca greco-romana. È stato infatti uno dei primi cereali ad essere coltivato, probabilmente grazie alla capacità della pianta di adattarsi anche a condizioni non ottimali.
Non esige infatti particolari caratteristiche organolettiche del terreno, tollera piuttosto bene anche un certo grado di salinità e resiste molto più a lungo alla siccità e a diversi parassiti che di solito distruggono altre colture. Il Sorghum Vulgare, questo il nome botanico, si distingue in varie sottospecie, tutte piuttosto simili al mais come portamento, che possono diventare alte fino a 3 o anche 4 metri per certe cultivar selezionate.
Nel suo momento di maturazione la pianta produce un panicolo ricco di chicchi tondi, poco più grandi di quelli del miglio. La superficie del seme è liscia e, a seconda della varietà, può essere di colore bianco, giallo, rossiccio o bruno. Per l’alimentazione umana si predilige la qualità bianca, dal seme piccolo e regolarmente tondo.
Si tratta di un cereale antico, piuttosto rustico, e come tutti i cereali meno trattati possiede molte proprietà benefiche sul nostro organismo. Il sorgo è costituito principalmente di amido (circa il 70%), di proteine (poco più del 10%) e grassi (3%). Il resto della componente è identificabile in vitamine, in special modo quelle del gruppo B, e sali minerali.
Contiene inoltre molta fibra, cosa che rende il sorgo un alimento digeribile e coadiuvante nei processi intestinali. 100 g di sorgo equivalgono a circa 330 kcal.
Non è da sottovalutare anche la presenza di antiossidanti, che si dice possano contribuire alla difesa dell’organismo rispetto a determinati tipi di tumori, di diabete e di problemi cardiaci. Infine, si tratta di un cereale privo di glutine, quindi adatto anche alle persone celiache.
Lasciando da parte i dettagli più teorici, passiamo ora alla parte pratica in cui ti daremo qualche consiglio basilare per preparare delle ottime insalate di sorgo. Innanzitutto partiamo dal fatto che il sorgo può essere consumato in molti modi diversi.
Da solo può costituire un ottimo primo piatto, ma può anche essere mischiato a farro, riso, ad altri cereali o anche ai legumi. Volendo può anche rappresentare un ingrediente perfetto per preparare delle polpette o degli hamburger vegetariani. Ma concentriamoci sulla nostra insalata di sorgo.
Prima di tutto il sorgo prevede un ammollo di almeno un’ora in acqua fredda e, dopo averlo sciacquato, va cotto in acqua salata per circa 30-40 minuti. Una volta scolato, va messo da parte per farlo raffreddare. In questo modo avrai preparato un alimento naturale, ricco di proprietà benefiche, dal sapore leggero, piacevole e abbastanza neutro.
Nel condimento puoi aggiungere quello che vuoi. L’insalata di sorgo si sposa molto bene con le noci, le olive taggiasche e i pomodorini, impreziositi da un ciuffo di prezzemolo o di basilico e coronati da un filo d’olio extra vergine di alta qualità.
Per una ricetta ancora più estiva puoi condire la tua insalata di sorgo con zucchine, fiori di zucchina, misticanza e pinoli. In ogni caso avrai davanti un piatto sempre leggero, ma molto soddisfacente.
L’insalata di sorgo si può benissimo conservare in frigo per qualche giorno, meglio se posta in una terrina chiusa.
Rappresenta anche una soluzione ideale di pranzo al sacco, da portare in giro in un contenitore ermetico per essere mangiata fuori di casa.
Non è invece così consigliabile il congelamento in freezer, perché una volta scongelato il sorgo perde di compattezza e acquisisce una consistenza meno piacevole.
Il sorgo decorticato, oltre ad essere bollito e mangiato come il riso, può anche essere macinato per ricavarne una farina con cui preparare panificati, polente, semolini e pastelle per la frittura. Inoltre dalla fermentazione del sorgo in Africa si ricava un tipo di birra e in Cina un liquore ad alta gradazione alcolica.
Per concludere, il sorgo è un cereale a basso impatto ambientale, perché necessita di poca acqua e resiste più efficacemente ai parassiti. Per questi motivi la sua consumazione, adatta anche alle persone intolleranti al glutine, dovrebbe meritare una maggiore diffusione, a partire proprio dall’insalata di sorgo, un piatto gustoso e facile da realizzare.
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