Il gusto forte del pecorino va a braccetto con un contrasto altrettanto potente, cioè quello della menta, creando un amore molto armonico che si fonde ogni volta che si mangiano i culurgiones sardi. La loro forma a mezzaluna li rende deliziosi, ma la loro forma non è poi così semplice. Tranquilli, vi aiuta Nonna.
Il sapore del pecorino si sposa con quello della menta nei culurgiones sardi. Il punto è che la loro forma a mezzaluna è adorabile, ma si fa a mano con tanta maestria da cuochi abili e non è proprio qualcosa di automatico quando si prova a farli a mano. Vi serve un aiutino? Continuate a leggere, o passate qui alle altre ricette sarde.
Prima le cose importanti: i culurgiones sardi sono una pasta ripiena e la loro sfoglia è fatta da farina calibrata, semola, uova, acqua, strutto e sale.
Tale viene impastata, poi stesa col mattarello su un tavolo di lavoro e infine incisa con una formina circolare di legno o metallo. Il ripieno è fatto da patate lesse e macinate, pecorino sardo (fresco, stagionato o semi stagionato), grassi animali, aglio, olio evo e foglie di menta.
Quando il ripieno è lavorato a mano o con una impastatrice si piazza poco a poco in alcuni dischetti di pasta, che si ottengono incidendo la sfoglia con la formina, poi chiuso col metodo di prima.
L’impasto della sfoglia si fa a mano lavorando dentro a un recipiente in terracotta; poi tale impasto si assottiglia manualmente sul legno e poi lo si tira col mattarello, poi si incide la sfoglia di pasta con la formina.
Per la ricetta completa con le quantità e i vari passaggi clicca qui.
Ricordando che è una pasta ripiena, la parte esterna deve fare da scrigno per l’interno. Per farlo si devono pizzicare le due punte più esterne della sfoglia, gli estremi, finché non si arriva ad avere una forma a spiga.
D’altronde i culurgiones sardi sono oblunghi e a forma di chicco di grano, lunghi dai 4 ai 10 cm di lunghezza e dai 3 ai 5 cm di larghezza massima. Da lì in poi smettono di essere culurgiones e cominciano a sembrare dei ravioli.
Chiudere bene i culurgiones è una questione tecnica e un po’ una coccola che si fa alla pasta, come chi si cimenta per le prime volte e riesce nel fare una prima pagnotta fatta in casa. Quando nasce un amore è un’emozione che si svela, da quando nasce a quando sforna.
Fatti guidare in modo da chiuderli correttamente. Serve un po’ di pratica. Ecco i passaggi per dei culurgiones chiusi alla perfezione:
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Per fare i culurgiones ci sono delle piccole accortezze da tenere a mente:
Ricordati che chiudere correttamente i culurgiones chiede pratica, tecnica, e un minimo di pazienza. Ogni movimento che fai per sigillare il ripieno nella pasta è parte del tutto, quindi dedicagli il tempo che merita. Se poi hai tempo anche per altro, cimentati pure con un cocktail.
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