Ha origini antichissime, risalenti addirittura al Medioevo, e si ritiene che la sua preparazione sia stata influenzata dai commerci e dalle relazioni tra la Sardegna e le culture nordafricane, in particolare per la somiglianza con il couscous da cui però differisce perché più spessa e irregolare.
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La fregola (o fregula) è un tipo di pasta tradizionale della Sardegna. È fatta di semola di grano duro e acqua, e si presenta sotto forma di piccoli grani.
Nonostante la sua somiglianza con il couscous, la fregola ha subito una sua propria e personale evoluzione, diventando presto un elemento distintivo della cucina sarda tanto da essere stato inserito nell’edizione 2025 del dizionario Zingarelli della casa editrice Zanichelli.
Per la fregola però il tempo sembra non essere mai passato, e pare che si porti molto bene i suoi 1000 anni di storia. Oggi come allora rimane uno dei tipi di pasta della tradizione più famosi e amati della Sardegna.
Storicamente la fregola veniva preparata in casa dalle donne sarde, utilizzando tecniche manuali tramandate di generazione in generazione.
Una volta preparata, la fregola veniva tostata in forno per favorirne la conservazione. Questo procedimento era importante in una società agricola e pastorale come quella sarda, dove la possibilità di conservare i cibi per lunghi periodi era essenziale.
Ma come si preparava la fregola? Alcuni passaggi del procedimento sono rimasti invariati, e sono proprio loro a conferire a questa caratteristica pasta tipica della cucina sarda alcune delle sue peculiarità. Oggi naturalmente la fregola è reperibile senza problemi nei negozi e viene ancora prodotta con metodi tradizionali, anche se la tostatura viene eseguita su scala industriale.
Tradizionalmente, la fregola veniva preparata in casa con pochi e semplici ingredienti: semola di grano duro e acqua.
La semola di grano duro veniva disposta in una ciotola grande e, aggiungendo poca acqua alla volta, veniva lavorata con le mani per formare piccole sfere. Questo processo richiedeva esperienza e abilità manuale per ottenere delle palline di dimensioni uniformi.
Una volta formate le palline di semola, venivano tostate in forno a bassa temperatura fino a ottenere una doratura uniforme. Questo passaggio non solo conferiva alla fregola il suo caratteristico sapore, ma ne garantiva anche una maggiore conservabilità.
La fregola può essere cotta in vari modi, simili a quelli del riso o della pasta. Che venga preparata con vongole, in brodo o abbinata a carne e verdure, la fregola sa sempre come sorprendere con la sua consistenza unica e un inconfondibile sapore tostato.
La fregola è spesso utilizzata nelle minestre o zuppe di pesce. Viene cotta in un brodo di pesce, accompagnata da cozze, gamberi, calamari e pezzi di pesce. Questa preparazione risulta essere saporita e nutriente, perfetta per le giornate invernali.
Per un piatto più asciutto, la fregola può essere in alternativa cotta come un risotto, aggiungendo il brodo poco alla volta. Può essere servita con verdure di stagione o con carne, come l’agnello o il maialino, per un pasto tradizionale sardo.
Uno dei piatti più famosi e rappresentativi della cucina sarda rimane però la fregola con le arselle, ovvero la fregola con le vongole. Si tratta di un piatto che ha aromi e sapori di mare, in cui la fregola viene cotta insieme a vongole insaporite da pomodori, aglio e prezzemolo.
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