I dolci di Carnevale sono solo una delle tante tradizioni associate al periodo di festa che precede la Quaresima.
Sebbene al giorno d’oggi i dolci carnevaleschi si siano diffusi un po’ in tutto il mondo, la tradizione italiana è quella che si esprime con la maggiore ricchezza di ingredienti e ricette, spesso molto simili da regione a regione.
Il Carnevale non è sempre stato festeggiato come nelle forme attuali. Si tratta, infatti, di una derivazione storica della festa romana dei Saturnalia, un ciclo festivo che cadeva ogni anno nella seconda metà di dicembre.
Questi festeggiamenti, spesso ricchi di eccessi nei costumi e nella gastronomia, segnavano un vero stravolgimento della vita quotidiana, ed erano per questo attesi per tutto l’anno.
Tra i dolci carnevaleschi tipici dell’epoca romana troviamo i frictilia, delle strisce di impasto con farina di farro e uova che venivano fritte nel grasso animale e addolcite con il miele.
La distinzione principale quando si parla di dolce di Carnevale può essere basata su tre tipologie di prodotto:
Se i lievitati sono tipici soprattutto del Centro-Nord Italia (come per la schiacciata fiorentina e il berlingozzo), i dolci fritti di Carnevale sono diffusi un po’ su tutto il territorio nazionale.
Molto buoni sono anche i dolci di Carnevale siciliani, con una ricchissima tradizione gastronomica diffusa su tutto il territorio regionale.
In questa categoria ricadono, soprattutto, le castagnole e le chiacchiere (anche dette frappe, bugie, cenci o lattughe), ma anche gli arancini di Carnevale, le zeppole e la cicerchiata.
Nello speciale dedicato ai dolci carnevaleschi potrete trovare tantissime ricette per ogni gusto, con varianti dedicate ai dolci vegan oppure ai dolci non fritti, per chi è sempre attento alla linea ma non vuole rinunciare a festeggiare – anche a tavola – la festa più dolce dell’anno.
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