Un dolce prelibato da gustare e mettere a punto durante la bella stagione per apprezzare sapori e profumi della Costiera Amalfitana.
La Crostata Amalfitana, o crostata crema e amarene, richiama i colori e i sapori della “Divina Costiera” e rappresenta un classico della tradizione dolciaria partenopea. Si tratta di una fragrante pasta frolla che accoglie una dolce crema pasticcera aromatizzata al limone e delle golose amarene. Il suo nome deriva proprio dagli ingredienti protagonisti: il limone di Amalfi e le amarene rigorosamente sciroppate.
Delicata e raffinata, la Crostata Amalfitana non ha una origine precisa ma fa parte dei dolci caratteristici preparati in tutto il Sud Italia e adottati, poi, nel resto della penisola. Una crostata che ricorda molto alcuni dolci campani come la “Polacca aversana” o le “Zeppole di San Giuseppe” e anche il “Pasticciotto Pugliese”. Si tratta di una via di mezzo tra la classica torta della nonna e la crostata ricotta e visciole tipica della cucina ebraica e romana. La Crostata Amalfitana è famosa in tutto il mondo e si può trovare in vendita in molte pasticcerie non solo sulla Costiera ma in tutta Italia. Per tutti i pasticcieri partenopei, questa crostata costituisce un dolce che non può mai mancare in vetrina.
La scelta degli ingredienti è fondamentale per imbandire una golosa Crostata Amalfitana anche home made. Si possono preferire i rinomati e profumatissimi limoni di Amalfi e di tutta la Costiera ma anche altre varietà, l’importante è che non siano stati trattati in superficie. La buccia grattugiata si mette nell’impasto della frolla e la scorza a pezzi si unisce alla crema per aromatizzare e renderla particolarmente profumata.
Per la frolla, si segue il procedimento per l’impasto di una frolla classica, unendo uova, farina tipo 00, zucchero, buccia grattugiata di limone e burro o olio EVO (per una versione più leggera), e amalgamando poi gli ingredienti o con il metodo classico o con quello sabbiato.
Per realizzare la crema pasticcera, ai tuorli delle uova freschissime si aggiunge lo zucchero, si miscela bene il tutto e, poi, si incorpora la fecola di patate (al posto della farina 00, per ottenere un risultato senza grumi e spaccature in superficie durante la cottura). Successivamente, si versa anche il latte portato a bollore con la scorza di limone intera a pezzi e si lascia addensare il tutto in un pentolino a fuoco basso, sempre mescolando.
Per completare, con la frolla si fodera uno stampo per crostate e si bucherella con una forchetta il fondo, dove si colloca la crema, ben raffreddata, nella quale si posizionano distanziate anche le amarene sciroppate. Infine, si guarnisce con strisce di pasta frolla di circa 1,5 cm e si cuoce in forno a 180 gradi per 40 minuti.
Nel corso dei secoli, la crostata, simbolo di tradizione e semplicità, è stata apprezzata così tanto da divenire uno dei dolci più amati in tutto lo stivale. Ad essa sono legate affascinanti storie, miti e leggende: la nascita della crostata come rito pagano dedicato alla sirena Partenope o la sua invenzione grazie a una suora del Convento di San Gregorio Armeno e, così, le sue “strisce” nate come rappresentazione delle grate del convento di clausura.
Storicamente, l’avvento della crostata è datato intorno all’anno Mille, a Venezia, quando giunse sulla laguna lo zucchero importato dall’Oriente. L’unica fonte certa è che il termine “crostata” e la prima ricetta codificata si rintracciano per la prima volta nel manoscritto “Le Vandier”, del XIV secolo, opera di Guillame Tirel, detto Taillevent, primo cuoco di professione in Francia.
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