I pitoni messinesi sono uno street food a dir poco delizioso. Conosicuti anche come pidoni potrebbero essere considerati come una variante molto specifica dei classici calzoni o panzerotti, ma il ripieno è decisamente tutt’altro. Buoni, pesanti, golosi: ecco tutto quello che devi sapere sui pitoni messinesi
Benvenuti a Messina, città famosa per molte cose, antiche e moderne, ma decisamente per la sua cucina. Crocevia di culture e sapori che si riflettono nella sua cucina, e difatti tra gli anche troppi tesori culinari che offre la città, i pitoni messinesi spiccano come non mai. Chiamati anche pidoni sono una specialità dello street food siciliano, e se non li conosci, preparati a subirne il fascino (e qualche caloria, come conseguenza). Alla fine della fiera sono calzoni ripieni: i pidoni alla messinese sono onnipresenti nelle rosticcerie del posto e nei giorni di festa, e per buoni, calorici motivi.
Pitoni messinesi
Quali sono le caratteristiche uniche dei pitoni messinesi? Partiamo dal principio, o meglio dal primo impatto: la loro croccantezza è ineguagliabile. Sono fritti fino a diventare del color dell’oro e croccantissimi e per questo motivo al loro interno c’è un ripieno gustoso e filante che si tira per le lunghe sul palato, per fortuna.
La tradizione implica una farcitura specifica fatta da:
e la tuma è un formaggio locale che dà un sapore inconfondibile grazie alle materie prime. La tuma, d’altronde, è solo la cagliata, cioè il latte a cui si aggiunge il caglio e senza salarlo. La tuma messinese la usano anche per condire la loro focaccia. Sono ingredienti in perfetta armonia tra il salato delle alici e il fresco della scarola, in pasta sottile, fragrante e fritta.
I pitoni messinesi sono venduti come street food, e come tali, hanno le stesse applicazioni: si possono mangiare come snack per passeggiare fra le pittoresche viuzze di Messina o come pasto veloce. Sono ottimi da portare a spasso, mangiati appena fatti con un po’ di olio di frittura rimasto ma scolato, ma attenti che saranno ancora caldi.
Non bruciatevi: potrete mangiarne di più.
Street food siciliano a Messina
Le origini dei pitoni messinesi sono abbastanza incerte. Nascono come tante ricette sotto la luna del cibo povero facile da fare, con ingredienti di facile reperibilità. D’altronde la Sicilia, con le sue tante dominazioni straniere, è stata influenzata a livello gastronomico da ogni dove, tra le influenze greche, romane, arabe, spagnole e francesi.
Sono parte delle tradizioni locali, specie nelle feste. Nello specifico, alla vigilia di Natale tante famiglie di Messina si riuniscono per mangiare i pitoni col baccalà fritto in pastella, ma anche a capodanno o nelle feste in generale, quando si fa praticamente la serata pitoni.
Pitoni e arancina, vista mare
Se l’idea di mangiarti un pitone caldo caldo ti manda in estasi, prova a farli a casa. Con qualche accorgimento il risultato è garantito: lavora l’impasto finché non sarà liscio ed elastico e prepara la farcitura con la scarola riccia ben lavata e usando alici dissalate e tuma a cubetti. Quando saranno farciti, i pitoni messinesi (o pidoni messinesi) vanno fritti in olio già bello caldo fino a doratura.
Crediti foto copertina da Wikimedia Commons. Morabito92 – Opera propria, CC BY-SA 4.0,-it.wikipedia.org /solo uso editoriale]
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