Cornflakes: storia e quel che dovresti sapere sull’alimento che non sarebbe dovuto nascere, una chicca per le tue ricette

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Questo alimento non s’ha da fare. Ci furono due fratelli nel lontano 1886 che lavoravano in Michigan come medici al Western Health Reform Institute. Sì, era un sanatorio, e la storia dei cornflakes nasce un po’ per caso, come molte cose e molte ricette accadono attorno a noi, e se la storia incuriosisce, gli usi in cucina sono molteplici. Sapevi di poterli friggere? D’altronde i cornflakes sono una delle 8 alternative al pangrattato, sai?

Le 8 alternative al pangrattato
Le 8 alternative al pangrattato

Ingredienti

La nascita di un’idea geniale. Dai laboratori di un sanatorio fino alla tavola

Cornflakes, busta di fiocchi di mais semplici
Cornflakes, busta di fiocchi di mais semplici
Nel 1886 tra i corridoi del Western Health Reform Institute nel Michigan ci furono due fratelli, John Harvey e William Keith Kellogg, che lavoravano fianco a fianco con ruoli diversi e visioni ben definite. John, medico e fervente vegetariano, dedicava anima e corpo allo studio degli alimenti cercando combinazioni tra cereali, legumi e verdure per fare diete salutari per i pazienti. William, invece, si occupava dell’amministrazione e della gestione pratica dell’istituto.

Un giorno, mentre viene condotto un esperimento che coinvolge un po’ di grano bollito, un imprevisto li porta a lasciare la cucina. Tornando si accorgono che l’impasto si era cotto troppo, diventando una pappetta molto poco appetibile. Invece di scartarlo decisero di provare a farci qualcosa: schiacciano il grano con dei rulli e ne ottengono dei fiocchi sottilissimi, che poi vanno a tostare. Il risultato? Sorprendente: i pazienti se ne innamorano per una questione di leggerezza e digeribilità, considerato che buona parte dei pazienti aveva problemi intestinali. Era nato il prodotto che avrebbe creato una rivoluzione alimentare, i cornflakes… o, almeno, quasi. Non erano ancora corn.

Da un esperimento al successo globale. I cornflakes, i fiocchi di mais, semplicemente

Sull’onda del successo ottenuto col grano i fratelli testano lo stesso procedimento usando il mais. Il risultato? I famosi cornflakes che conosciamo tutti: nel 1901, zeppi di entusiasmo, fondano la Sanitarium Food Company per vendere i fiocchi per corrispondenza, ma i primi dissapori arrivano presto fra i due. William voleva aggiungere zucchero per rendere i fiocchi più gustosi e attraenti, mentre John, fedele ai suoi principi medici, si oppone.

Arriva il 1906 e William, con una visione imprenditoriale ambiziosa, fonda la Battle Creek Toasted Corn Flake Company dando il via alla produzione dei primi Kellogg’s Corn Flakes. Già, zuccherati. William, intelligentemente, non si limitò alla produzione e introdusse strategie di marketing pioneristiche, in primis offrire un gadget per chi comprava due confezioni, mossa invente per fidelizzare i consumatori, e da lì in poi il successo non fece altro che continuare: col succedersi degli anni escono le varianti dei cornflakes, incluse quelle (poi ritirate) che vennero fatti col frumento per necessità nella Seconda Guerra Mondiale.

Prima della guerra, però, venne presa una decisione storica: Kellogg Company assume una dietista, Mary Barber, definendo i ruoli di vari alimenti in diete bilanciate. E oggi come oggi, i cornflakes sono disponibili in molte varianti, ormai sinonimo di colazione. Semplici, col cioccolato, col miele, con la frutta secca, ma in essenza rimangono gli stessi: versatili, buoni, leggeri, digeribili.

Le proprietà nutrizionali dei cornflakes: cosa sapere prima di acquistarli

Prezzo permettendo, è fondamentale saper scegliere bene per non fare cavolate. I cornflakes sono un alimento e non fanno eccezione: da come avrai capito se sono diventati famosi è perché qualcuno li ha resi più appetibili, marketing o meno, perché salvo qualche rarissima eccezione… non c’è marketing che salvi un prodotto scadente.

Erano in origine un’opzione leggera. Possono variare molto in termini di ingredienti e valori nutrizionali: cosa tenere sott’occhio? La prima cosa da fare è leggere l’etichetta e mettere gli ingredienti sotto una lente attenta. Anzitutto, il primo numerone: calorie per 100 grammi per capire l’apporto energetico, poi gli zuccheri aggiunti poiché molti cornflakes hanno zucchero, cioccolato o miele, e poi il sale. Sì, diversi cornflakes ne hanno e nemmeno poco. E il tutto, sommato, più o meno porta 350 calorie per 100 grammi che aumentano esponenzialmente nelle varianti più elaborate.

Certo, rimangono la prima scelta quando si pensa alla colazione o per merenda, specie per i bambini, ma come con tutto è importante non eccedere e preferire le versioni meno zuccherate possibile, o almeno quelle con più fibre. In pratica, preferisci quelli semplici o quelli integrali, e in caso integra tu con noci, semi o frutta fresca.

Come utilizzare i cornflakes in cucina?

Cornflakes nel pollo fritto
Cornflakes nel pollo fritto
Prima di tutto, come anticipato, sapevi di poterli friggere? D’altronde i cornflakes sono una delle 8 alternative al pangrattato e li puoi sfruttare per le panature croccanti e leggere. Ottimi per pollo, pesce, tofu e verdure, sia al forno che fritti, ti basta andare di mattarello o metterli brevemente in un mixer. Puoi insaporirli con la paprika o col parmigiano, e decidere di farci le casseruole o ricette al gratin, oppure come ingrediente per le polpette di verdure.

Per i dolci puoi usarli per farci cose al cioccolato, biscotti (le Rose del deserto) o sulle cheesecake a freddo

Domande frequenti sui cornflakes: risposte e consigli utili

I cornflakes fanno ingrassare?
Dipende dalla varietà e dalle quantità consumate. I cornflakes semplici sono poveri di grassi e relativamente leggeri, ma quelli con zuccheri aggiunti, cioccolato o miele possono essere più calorici. Una porzione standard di cornflakes semplici (30-40 g) apporta circa 120-150 kcal, che non sono poche. Per mantenerli una scelta equilibrata abbinali a proteine (latte, yogurt) o fibre (frutta fresca).

Quali sono i migliori cornflakes per una colazione sana?
Scegli cornflakes integrali o biologici, senza zuccheri aggiunti e con un alto contenuto di fibre. Leggi attentamente l’etichetta per verificare ingredienti e valori nutrizionali.

Come posso usare i cornflakes in ricette dolci?
I cornflakes sono un ingrediente molto usato per preparare biscotti (le Rose del deserto), barrette e dolcetti al cioccolato. Prova a mescolarli col miele e burro di arachidi per farci snack croccanti e molto buoni, ma puoi usarli per metterli sopra ad un dessert (come una cheesecake a freddo).

Esistono cornflakes senza glutine?
Sì, molte marche offrono cornflakes senza glutine, realizzati con mais puro e senza contaminazioni. Sono un’ottima opzione per chi segue una dieta gluten-free. Come detto prima, controlla sempre l’etichetta per eventuali certezze.

Si possono fare cornflakes fatti in casa?
Certamente! Preparare cornflakes fatti in casa è semplice, ma richiede un po’ di tempo. Schiaccia chicchi di mais cotti o usa farina di mais per creare un impasto sottile, taglialo in piccole porzioni e tostalo in forno fino a renderlo croccante. Il risultato sarà un prodotto più naturale e personalizzabile.

I cornflakes sono adatti per chi segue una dieta vegetariana o vegana?
Sì, la maggior parte dei cornflakes è adatta ai vegetariani. Per chi segue una dieta vegana serve controllare che non contengono miele o ingredienti di origine animale, come certe vitamine aggiunte (es. la D3 viene dalla lana di pecora).

Posso utilizzare i cornflakes per ricette salate?
Assolutamente sì! I cornflakes sono ottimi per le panature croccanti, specie per il pollo, pesce o tofu. Come per i dolci puoi metterle sopra ad altre cose per le casseruole o ricette al gratin, ma pure come ingrediente per le polpette di verdure.

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