Il ferro da stiro è uno di quegli elettrodomestici di cui non è proprio possibile fare a meno, nonostante la continua evoluzione dei tessuti tecnici conduca verso la quasi totalità di capi d’abbigliamento che, con il lavaggio, non si stropicciano più.
Per il momento, però, le intramontabili camice di cotone, gli abiti di lino e le fibre naturali in genere, più delle altre, necessitano ancora di essere stirate, per acquisire l’aspetto ordinato e curato che deve possedere un abbigliamento formale.
È stata la Cina a dare i natali ad un primitivo strumento utilizzato come ferro da stiro, nel corso della dinastia Han, all’incirca tra il 200 a.C. ed il 220 d.C., quando un piccolo paiolo in rame, dotato di manico in legno o in avorio, veniva riempito di brace rovente ed utilizzato per eliminare le pieghe dai tessuti.
Gli antichi Romani, invece, preferivano arroventare sul fuoco delle piastre in bronzo dotate di manico. Bisogna arrivare al 1800 per trovare delle innovazioni significative nella forma e nei materiali usati per realizzare il ferro da stiro, che comunque veniva ancora scaldato sul fuoco o nel forno prima di essere passato sui tessuti.
Il modello che più di ogni altro rappresenta l’iconografia dell’antico attrezzo da stiro e che ancora oggi presenzia nei tanti mercatini dell’antiquariato, nasce alla fine del Settecento ma resta in uso fino alla prima metà del Novecento.
È composto da una scatola in ferro battuto, la cui forma si avvicina molto a quella del ferro odierno, col fondo piatto e coperchio provvisto di manico, destinato a contenere le braci roventi, da ravvivare, di tanto in tanto, con l’ausilio di un soffietto.
Il primo ferro da stiro elettrico nasce nel 1891; esattamente dopo 35 anni, nel 1926, fa la sua comparsa il ferro a vapore. In entrambi i casi si tratta di elettrodomestici che utilizzano una componente elettrica, definita tecnicamente “resistore” in grado di esercitare, al passaggio dell’energia elettrica, una resistenza che la converte in energia termica.
Il calore così generato, riscalda la piastra o l’acqua necessaria alla produzione del vapore.
I ferri da stiro ad uso domestico si dividono, sostanzialmente, in due grosse categorie: i ferri con il serbatoio incorporato e quelli che invece presentano la caldaia esterna. In entrambi i casi, si parla di elettrodomestici che abbinano, al calore della piastra metallica, l’azione del vapore per ottenere l’effetto “lisciante” sui tessuti.
La variante col serbatoio inglobato nel corpo del ferro presenta l’indiscutibile vantaggio di essere compatto e occupare meno spazio della versione con la caldaia esterna. Semplice da riporre, quindi, ma meno maneggevole, a causa del maggiore peso di un elettrodomestico le cui componenti essenziali sono tutte concentrate in corrispondenza dell’impugnatura.
Sollevare questa tipologia di ferro significa sollevare piastra, serbatoio e acqua, in pratica l’intera attrezzatura da stiro. Un secondo svantaggio consiste nella capienza limitata del serbatoio che, per ovvi motivi, può contenere un volume di acqua che mediamente non eccede i 300-500 millilitri.
Questo significa dover interrompere la stiratura e spegnere il ferro per ricaricarne il serbatoio, ogni volta che l’acqua finisce. Chiaramente la capienza ridotta del serbatoio rappresenta un limite solo per coloro che stirano, abitualmente, grosse quantità di indumenti perché magari possono dedicarsi a tale attività solo una volta a settimana o anche meno.
Chi preferisce stirare giorno per giorno il carico di biancheria quotidiano, non avrà alcun problema ad utilizzare un ferro dotato di serbatoio interno.
Il ferro dotato di caldaia esterna dispone di grande autonomia di funzionamento, grazie alla capienza del serbatoio, che spesso può contenere anche più di un litro d’acqua. Tale caratteristica consente di stirare ingenti quantità di biancheria ed indumenti, con prestazioni costanti.
Il corpo che contiene la piastra stirante, priva dell’ingombro del serbatoio, appare più snella e maneggevole, oltre che più leggera, semplificando la stiratura, soprattutto sul lungo periodo.
Altro punto di forza del ferro da stiro con caldaia esterna è la notevole potenza del getto di vapore, dovuto alla elevata pressione che si genera all’interno della caldaia stessa.
Il punto debole di questo elettrodomestico, invece, è costituito dalle dimensioni dell’intero gruppo ferro/caldaia, che necessita di una maggiore quantità di spazio per essere riposto.
L’alternativa serbatoio o caldaia è solo uno degli aspetti da valutare nell’acquisto del ferro da stiro, poiché incidono sulle prestazioni anche altri parametri, che dobbiamo necessariamente conoscere per poter operare una scelta consapevole.
La potenza del ferro da stiro si esprime in Watt. Una potenza da 2000 watt funge da spartiacque tra un ottimo apparecchio a uso domestico ed un ferro da stiro professionale, destinato ad attività produttive dove i tempi di utilizzo sono sicuramente superiori a quelli casalinghi.
Scendere sotto tale wattaggio significa avere un elettrodomestico che impiega un po’ più di tempo a produrre il vapore e, generalmente, ne produce di meno.
I costi dovuti al consumo di energia posso essere contenuti acquistando un modello dotato di spegnimento automatico, che interviene quando l’apparecchio resta inattivo per qualche minuto, ma anche semplicemente impostando la temperatura correttamente, in base ai capi che devono essere stirati.
In tal caso è importante che il ferro disponga di una manopola di programmazione che preveda le diverse modalità e le varie temperature utili.
La quantità di vapore prodotta dal ferro da stiro si misura in grammi al minuto e si esprime con la formula “g/min”. La potenza minima da richiedere ad un ferro, che garantisca delle buone prestazioni, non deve scendere al di sotto di 30 grammi per minuto.
Un buon ferro da stiro, inoltre, grazie alla capacità di erogare vapore in verticale, consente di stirare anche capi non adagiati su di un piano, bensì appesi, come tende o abiti e soprabiti lunghi. È bene verificare che il ferro che si sta acquistando possegga questa utile funzione, magari accanto a quella del supervapore, cioè la capacità di erogare, in caso di necessità e per i capi più resistenti alla stiratura, quantità di vapore che raggiungono i 200 grammi al minuto (il colpo di vapore).
La piastra stirante differisce da modello a modello sia nei materiali in cui è realizzata sia nella forma. Quest’ultima, in particolare, può essere più o meno allungata e appuntita. In linea di massima, una forma più tozza consente di stirare rapidamente capi semplici e lineari, una forma più snella agevola la stiratura di capi elaborati e con bottoni, decorazioni o pieghe.
I materiali maggiormente impiegati sono l’acciaio e l’alluminio, sebbene siano disponibili anche ferri da stiro con piastre in teflon ed in ceramica. L’acciaio è il materiale più resistente in assoluto, si riscalda in modo uniforme ma è poco preciso a causa della forma più tozza.
L’alluminio, materiale duttile per antonomasia, caratterizza le piastre più appuntite, quindi più precise, e ricche di fori per l’emissione del vapore. La ceramica è perfetta per i tessuti delicati, ma presenta il grosso difetto di essere particolarmente fragile. Col teflon si ottengono piastre antiaderenti che scorrono agevolmente sui tessuti, ma le cui caratteristiche di resistenza sono inferiori a quelle dell’acciaio.
Un eccellente ferro da stiro dotato di caldaia esterna dalla capienza di 1,5 litri e di elevata potenza (2400 watt). Ha la piastra in acciaio dotata di numerosi fori per il vapore, che emette in quantità di 120 grammi al minuto, anche in verticale. Con il colpo di vapore raggiunge i 260 g/min.
Queste caratteristiche rendono il ferro rapido nel riscaldare l’acqua e molto efficace sulle pieghe. Dotato di sistema anticalcare, dalla semplice manutenzione, permette di utilizzare tranquillamente l’acqua del rubinetto. La comoda impugnatura antiscivolo è un particolare indispensabile nelle lunghe sessioni di lavoro che un ferro di tali caratteristiche consente di svolgere.
Il punto debole di questo apparecchio della Rowenta è rappresentato dal discreto peso che, a caldaia vuota, raggiunge i 5 chilogrammi. Si può acquistare online a un prezzo variabile tra i 200 ed i 250 euro.
Questo ferro da stiro della Braun è alimentato da un serbatoio da 2 litri, a fronte di una potenza da 2400 watt. L’erogazione del vapore raggiunge il valore massimo di 125 grammi al minuto che, col colpo di vapore, tocca i 450 g/min. Anche con questo elettrodomestico è possibile stirare in verticale.
Dotato di piastra in acciaio sulla quale i numerosi fori sono distribuiti in maniera omogenea, il ferro possiede il sistema anticalcare, il dispositivo di autospegnimento e l’impostazione automatica della temperatura.
Anche in questo caso il peso a vuoto è piuttosto elevato, poiché il ferro raggiunge, come il precedente, il peso di cinque chili. Il suo prezzo oscilla un minimo di 265 ad un massimo di 450 euro.
Il ferro da stiro della Philips modello GC4525/00 rappresenta il top della gamma con serbatoio incorporato. Dal design elegante e moderno, se non addirittura futuristico, e supportato da elevata tecnologia concentrata in un minimo ingombro.
Il serbatoio estraibile, con la capienza di 300 ml, è realizzato in materiale plastico trasparente, così da poter monitorare il livello dell’acqua, mentre la potenza dei suoi 2600 watt ne fanno un ferro da stiro molto veloce e dalle elevate prestazioni.
La piastra, realizzata secondo il brevetto originale del brand che la definisce “T-ionic Glide”, presenta una forma affusolata che consente una stiratura di precisione, ed è rivestita in ossido di titanio, materiale che la rende scorrevole e antigraffio.
L’impugnatura ergonomica agevola le attività di stiratura, rendendo ancora più maneggevole e pratico questo ferro che, da vuoto, pesa poco più di un chilo e mezzo. Completano la varietà delle prestazioni, il dispositivo di decalcificazione automatica e quello di pulizia della piastra, per l’espulsione del calcare.
Competitivo anche il suo prezzo, che online varia da 60 ad 87 euro.
Un ferro da stiro con serbatoio interno che si attesta tra i migliori sul mercato è il modello DW6010 di Rowenta, marchio leader del settore che assicura elevata qualità ed ottime prestazioni in tutti i suoi prodotti.
Decisamente pratico e maneggevole, questo ferro funziona con la potenza di 2400 watt e sfrutta un serbatoio removibile da 300 ml. La piastra in acciaio è dotata di numerosi microfori, distribuiti in maniera omogenea sull’intera superficie, in grado di erogare vapore in quantità massima di 40 g/min. anche in posizione verticale; il colpo di vapore raggiunge, invece, i 120 grammi al minuto.
La funzione ECO permette di risparmiare sui consumi energetici con una incidenza di circa il 30%. La maneggevolezza di questo elettrodomestico si fonda sulle dimensioni compatte, la sagoma aerodinamica, il manico ergonomico ed antiscivolo ed il peso limitato che supera di pochi grammi il chilo e mezzo.
Acquistabile online ad un prezzo medio di circa 52 euro, rappresenta il ferro da stiro con serbatoio incorporato dal miglior rapporto qualità/prezzo.
Torniamo alla versione di ferro da stiro con caldaia esterna, ma stavolta puntiamo su un modello funzionale, garantito da un marchio storico della tecnologia a vapore e dal prezzo decisamente contenuto.
La Vaporella Polti, nel modello 535 Eco Pro, è compatta e maneggevole, grazie alle dimensioni ridotte ed al pratico sistema avvolgicavo integrato nella base. Realizzato in materiali di buona qualità, ha una potenza di 1750 watt ed è in grado di erogare vapore nella quantità massima di 90 grammi al minuto, grazie alla pressione di 4 bar della sua caldaia.
La piastra concentra l’emissione di vapore sulla punta, consentendo una stiratura precisa e dettagliata, alimentata da un serbatoio da circa un litro. La funzione Eco si attiva tramite pulsante, per agevolare il risparmio energetico in caso di inattività del ferro. Il manico in sughero migliora la presa ed il lungo utilizzo del ferro, mentre un valido sistema di sicurezza impedisce l’apertura della caldaia finché contiene vapore.
I punti deboli di questo ferro da stiro si individuano nei tempi non proprio rapidissimi di riscaldamento dell’acqua (circa 10 minuti) e la mancanza di un sistema di decalcificazione automatica.
I prezzi offerti dai siti di e-commerce variano da 64 a 90 euro.
Il ferro da stiro Braun CareStyle 7 Pro IS 7056 è il top dei modelli consigliati, ma certamente sproporzionato per coloro che hanno esigenze piuttosto contenute (single e coppie, oppure famiglie dove è possibile stirare quotidianamente).
Laddove non sia necessaria una caldaia che abbia capienza elevata, pertanto, il modello Rowenta DW6010 offre ottime prestazioni a prezzo contenuto.
Polti Vaporella 535 Eco Pro rappresenta, invece, una valida soluzione intermedia, perfetta per chi ha esigenze che non giustificano l’acquisto di un ferro di fascia alta, ma che, allo stesso tempo, non riescono a soddisfare con un ferro dotato di serbatoio interno.
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