Marmellate, confetture, composte e gelatine sono fatte per durare grazie all’uso dello zucchero che fa da conservante impedendo ai batteri di proliferare, ma c’è un altro ingrediente segreto: la pectina. Naturalmente nella buccia dà consistenza e gli permette quella morbidezza che amiamo: andiamo a scoprire questo mondo.
Marmellate, confetture, composte e gelatine sono 4 preparazioni a base di zucchero e pectina. Lo zucchero è il conservante, la pectina rende il tutto morbido e gradevole. Tale pectina si trova nella buccia e nella polpa di frutta e verdura, ed è praticamente necessaria per crearle tutte e quattro.
Ma quali sono le differenze? Sicuramente vi siete chiesti qual’è la differenza tra marmellata e confettura, tra composta e marmellata ed il resto. Le differenze tra le quattro preparazioni sono queste:
Nonostante questa classificazione si è soliti chiamare marmellata quella che realtà dovrebbe essere chiamata confettura, ecco perché anche nel nostro sito troverete la marmellata di albicocche o la marmellata di ciliegie (e tutto il resto delle marmellate, in effetti) quando in realtà si dovrebbe parlare di confettura di albicocche e confettura di ciliegie.
Lo zucchero contenuto nelle preparazioni impedisce la proliferazione batterica, come già detto. Ciò porta ad una considerazione fondamentale: serve che la quantità usata nel fare confettura o marmellata non scende sotto al 70% rispetto al peso della frutta.
In tutte le ricette di marmellata e confettura di Nonna ci starà sempre una quantità di zucchero uguale o superiore a questa percentuale e nel caso in cui fosse inferiore avremo proceduto alla pastorizzazione.
A seconda del vostro gusto (e soprattutto a seconda della maturazione della frutta che avete) potete aumentare o diminuire lo zucchero. Per una corretta indicazione della concentrazione dello zucchero serve un rifrattometro.
L’altra sostanza indispensabile per fare la marmellata fatta in casa è la pectina, quella che fa da gelificante. Normalmente la pectina contenuta nella frutta è sufficiente per la corretta gelificazione, ma in alcuni casi può essere necessario aggiungerne dell’altra, comprandola o preparandola in casa.
La marmellata appena fatta va trasferita ancora calda nei vasetti sterilizzati. La sterilizzazione dei vasetti è un procedimento necessario per conservare le marmellate fatte in casa. Se non potete farla potete comunque pastorizzare i vasetti già riempiti e chiusi, facendoli bollire per 20 minuti ricoperti da almeno 3 dita di acqua e avvolti in un canovaccio in modo che non si rompano sbattendo gli uni con gli altri durante la bollitura.
I vasetti di marmellata fatta in casa si devono conservare nel classico luogo fresco e asciutto (la cantina possibilmente) e vanno consumati entro un anno, se sono state rispettate le accortezze descritte sopra. Una volta aperto il vasetto, la marmellata va conservata in frigorifero e consumata nell’arco di un paio di settimane.
La Videoricetta Top