Il liquore al caffè è un tipo di bevanda da fine pasto – ma anche da aperitivo – particolarmente diffusa nella cultura italiana, dove questa bevanda è da sempre amatissima.
La sua realizzazione è in realtà piuttosto semplice, ed ecco perché si è diffuso anche nei vari ricettari casalinghi (insieme a quelle di altri liquori come il liquore alle amarene). Non richiede una lavorazione eccessivamente lunga, non ha stagionalità e può essere preparato in ogni momento dell’anno per concedersi una pausa sfiziosa.
Forse il più famoso tra i liquori a base di caffè è il Caffè Borghetti. Fu inventato da Ugo Borghetti, un barista di Ancona che volle così celebrare, a modo suo, l’apertura della ferrovia Pescara – Ancona nel 1860.
La ricetta originale era una mescola di caffè arabica, caffè robusta e liquore, che diede a Borghetti un enorme successo, spingendolo a trasferirsi a Roma per ampliare il suo business. Proprio a Roma, così in altre città d’Italia, si è diffusa la tradizione di usarlo come bevanda durante le partite di calcio, e l’associazione tra stadio e Caffè Borghetti è ormai parte della cultura popolare.
Una delle ricette più tramandate del liquore al caffè prevede questi ingredienti:
Per preparare l’infusione alcolica si scioglie dapprima lo zucchero nell’acqua, aggiungendo gradualmente il caffè e l’alcool e lasciando riposare il tutto per dodici ore. Si aggiungono poi vanillina e ulteriore acqua fredda fino a che la bottiglia non è colma.
Da questo momento in avanti il liquore deve riposare per 40 giorni in un ambiente fresco, asciutto e buio. Prima di consumarlo può essere leggermente agitato, e servito fresco con ghiaccio oppure a temperatura ambiente.
Per preparare questa variante senza acqua del liquore al caffè vi serviranno 450 ml di caffè espresso della moka, 450 ml di zucchero e 250 ml di alcool a 95 ° (da acquistare nella grande distribuzione o presso i rivenditori specializzati).
Una volta versato il caffè in una pentolina alta, si aggiunge lo zucchero progressivamente e si mescola, in modo da farlo sciogliere completamente. Una volta trasferito in un altro contenitore e lasciato raffreddare, si unisce l’alcool e si mescola ancora. A questo punto è possibile travasare nelle bottiglie. Dovrà riposare per 15-20 giorni prima di essere consumato.
Questa variante è meno forte, e alterna al sapore deciso del caffè quello delicato della vaniglia fresca in stecche.
Si inizia facendo sciogliere in 250 ml di acqua, lo stesso quantitativo di zucchero di canna (servono circa 8-10 minuti). Nel frattempo, in un contenitore ermetico si mettono in infusione le 2 stecche di vaniglia fresca insieme a 25 grammi di polvere di caffè (1 cucchiaio da minestra abbondante) e 250 ml di alcool a 95°. Dovranno rimanere così per una settimana.
Al termine dell’infusione il liquido va filtrato e, gradualmente, si uniscono lo sciroppo di zucchero, 100 ml di caffè (2 tazzine e mezza) e 150 ml di acqua. Una volta mescolato e lasciato riposare può essere consumato freddo.
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