Come cucinare la quinoa è una delle prime domande che ci vengono in mente quando vogliamo portare in tavola tutta la bontà di questa pianta sempre più diffusa.
La quinoa, infatti, è un non-cereale ricchissimo di benefici per la salute, che si può servire sotto forma di zuppe, in insalata o in tante varanti golose e adatte al gusto di ciascuno.
In questa guida scopriremo i modi migliori per cucinare la quinoa.
È molto importante sapere come cucinare la quinoa nel modo corretto, rispettando i tempi e le proporzioni tra chicchi e acqua, affinché possa diventare l’ingrediente principale di zuppe, risotti o meravigliose insalate estive fredde, ricche di verdure.
Il metodo più facile per dosare chicchi e liquidi quando si inizia a cucinare la quinoa è munirsi di una tazza dalla capienza di 250 ml, ideale per contenere la dose giusta per 4 persone. In cottura i chicchi acquisteranno volume e si gonfieranno facendo duplicare o anche triplicare la dose da secco.
Vi servirà inoltre del liquido per cuocere la quinoa: se decidete di preparare una ricetta salata utilizzate acqua oppure un brodo vegetale leggero, se volete prepararla per una ricetta dolce (come ad esempio per un budino o per il porridge) potete utilizzare un latte vegetale di mandorla oppure di riso o di soia.
Le dosi per cuocere la quinoa sono molto facili: 1 volume (ovvero una tazza) di chicchi e 2 volumi (2 tazze) di liquido bollente. In aggiunta, potete unire un pizzico di sale, se utilizzare l’acqua, nelle preparazioni salate oppure zucchero o spezie nelle preparazioni dolci.
La quinoa contiene naturalmente livelli abbastanza alti di saponina. Si tratta di composti chimici che derivano dalla pianta della Saponaria officinalis, e che le piante come la quinoa utilizzano come forma di protezione contro funghi e patogeni.
Questo componente è responsabile del sapore amaro della quinoa, soprattutto nelle varietà più scure che ne contengono quantità maggiori.
Come cucinare la quinoa evitando che il sapore risulti eccessivamente amaro? È importante un risciacquo abbastanza lungo: una volta messi i semi in un colino, si versa dell’acqua fresca per alcuni minuti (4-5 al massimo) mescolando di tanto in tanto in modo che tutta la quinoa sia sciacquata uniformemente.
Una volta concluso questo passaggio, si può procedere alla cottura vera e propria.
Versate i chicchi nella tazza dalla capienza di 250 ml. Servendovi di un colino, sciacquateli abbondantemente sotto l’acqua fredda per qualche minuto.
Versate la quinoa in un pentolino a bordi alti (meglio antiaderente) e versate un goccio d’olio. In alternativa potete anche non aggiungere nessun tipo di condimento oppure potete sostituirlo da una noce di burro. A parte preparate il liquido che avrete scelto (acqua, brodo…) e fatelo bollire bene. Aggiungete quindi 2 tazze bollenti di liquido alla quinoa e mettetela immediatamente sul fuoco vivo.
Non appena avrà raggiunto il bollore, copritela con un coperchio e lasciatela cuocere per 15 minuti sempre al coperto. In questa maniera la quinoa assorbirà tutta l’acqua e si cuocerà a vapore negli ultimi minuti di cottura. Passati i 15 minuti, lasciatela riposare per 10 minuti senza scoperchiare.
A questo punto togliete il coperchio e sgranate i chicchi con una forchetta, proprio come si fa per il cous cous.
I consigli che abbiamo riportato nei paragrafi precedenti su come cucinare la quinoa valgono soprattutto per la varietà bianca/gialla, tra le più diffuse e con un quantitativo di saponina inferiore.
Vi sono però altre due varietà, la rossa e la nera, che si differenziano in maniera abbastanza importante sia per resa gastronomica che per tempi di cottura.
Entrambe richiedono infatti una cottura di 40-45 minuti, poiché i chicchi sono più duri, e la consistenza finale è infatti più croccante, ideale per le insalate. Se si utilizzano due varietà di quinoa nella stessa ricetta, basta seguire i consigli riportati nella confezione, oppure cuocerle separatamente in modo da mantenere la consistenza adatta.
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