Fresco e dai mille benefici, il cetriolo appartiene alla grande famiglia delle Cucurbitaceae, nelle quali si annoverano, tra gli altri, moltissimi altri ingredienti base della cucina italiana e non solo come la zucchina, la zucca e, nella frutta, l’anguria e il melone.
La coltivazione a scopo alimentare del cetriolo ha origine nel cuore dell’Asia, presumibilmente in India, e risalirebbe almeno al 3000 avanti Cristo. Il progressivo espandersi delle civiltà asiatiche verso l’Europa, l’influenza persiana prima ed egiziana poi, portarono il cetriolo anche sulle sponde del Mediterraneo, dove ebbe subito grande successo.
Consumato quotidianamente dagli Ebrei, dai Greci e dai Romani, fu considerato già all’epoca un grande alleato della salute e, grazie all’altissimo contenuto d’acqua, era un’ottima fonte d’idratazione nei climi caldi dei paesi del Nordafrica e alle latitudini meridionali di Italia, Spagna e Grecia.
Oltre al consumo alimentare, tuttavia, il cetriolo venne già all’epoca sfruttato per coadiuvare la bellezza e la salute del corpo, e in modo particolare della pelle: Pietro Andrea Mattioli, medico toscano del Cinquecento, raccomandava ad esempio di usare i cetrioli (soprattutto i semi e il succo) per migliorare proprio l’aspetto della pelle.
Cento grammi di cetriolo apportano all’organismo 12 kcal. È un dato irrisorio, dato in grande parte dalla presenza imperante dell’acqua, che costituisce quasi il 97% del peso totale di questo ortaggio.
Benché impalpabile in quanto ad apporto nutrizionale, il cetriolo apporta un buon quantitativo di vitamine: tra queste la Vitamina K costituisce oltre il 10% della dose giornaliera raccomandata da nutrizionisti e medici.
Buono l’apporto di Vitamina C (5,3% della dose giornaliera raccomandata) e di Vitamina B5 (4%), mentre è decisamente più ridotto quello di Vitamina B6, B1 e A, che non supera il 3%.
I cetrioli contengono poco meno di 0,6 proteine ogni 100 grammi, mentre l’apporto di grassi è irrilevante (0,16 grammi, di cui la maggior parte saturi e naturalmente assente è il colesterolo).
L’apporto in fibre alimentari è pari a 0,7 grammi, dunque piuttosto basso.
Abbiamo già accennato ai benefici sulla pelle del cetriolo, grazie alla buona presenza di Vitamina C.
Tuttavia, il maggior beneficio sull’organismo di questo ortaggio è dato dalla presenza di Vitamina K, che concorre alla corretta coagulazione del sangue e alla prevenzione del rischio emorragico, risultando fondamentale, ad esempio, nei neonati.
A livello cardiovascolare, il cetriolo aiuta anche nel controllo della pressione sanguigna, grazie alla benefica azione di magnesio, fibre e potassio.
Gli stessi sali minerali contribuiscono al corretto funzionamento dell’intestino nella prevenzione di acidità di stomaco, difficoltà digestiva e anche stipsi, poiché fibre e acqua contribuiscono a migliorare il transito intestinale.
Il consumo di cetriolo è generalmente indicato senza particolari controindicazioni.
La cucurbitacina, sostanza contenuta nella polpa dell’ortaggio, può però avere effetti negativi in soggetti con storia di meteorismo, poiché favorisce la formazione di gas intestinali.
Un buon cetriolo fresco, e dunque valido da consumare, si riconosce sostanzialmente da tre elementi:
La coltivazione e la messa in vendita dei cetrioli segue il ciclo estivo in tutta la sua interezza. Per questo motivo, i primi cetrioli freschi si possono trovare in vendita già nel mese di giugno, mentre le varietà tardive si acquistano anche nel mese di settembre.
Grazie alla globalizzazione della coltivazione e a una buona diffusione anche nei paesi africani e del Medio Oriente, tuttavia, non è raro trovare i cetrioli in vendita anche fuori del periodo estivo.
I cetrioli si dividono in due grandi tipologie: quelli bianchi e quelli classici.
Tra i cetrioli classici, dalla colorazione verdognola, troviamo le varietà Carosello di Polignano (molto largo, dalla forma vagamente tozza), il Caman F1 (lungo e bitorzoluto), il Regina F1 (bitorzoluto, lunghezza media e colore sfumato dallo scuro al chiaro), il Tortarello chiaro (colore chiaro, forma eccentrica e allungata) e, infine, il Burpless F1. Quest’ultimo, dal curioso nome che in inglese vuol dire letteralmente “privo di rutti”, è spesso scelto poiché molto più digeribile delle varietà classiche.
La varietà più coltivata di cetriolo bianco è il White Sensation F1, dal sapore più delicato, privo di spine e dalla buccia candida, di dimensione media e abbastanza spesso.
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