Cassatelle di Sant’Agata: storia, curiosità e quello che serve per fare i dolci siciliani

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Le Cassatelle di Sant’Agata sono prelibati dolcetti preparati in Sicilia in onore della martire Sant’Agata. Metterle a punto è un gesto ricco di fede nei giorni precedenti la festa per la Santa Patrona.

Non chiamarlo solo pane condito. In Sicilia il pane cunzato è tutta un’altra storia
Non chiamarlo solo pane condito. In Sicilia il pane cunzato è tutta un’altra storia

La vastissima gamma dei dolci siciliani conta anche queste golose tortine di pan di Spagna con all’interno una morbida crema di ricotta e gocce di cioccolata, canditi e scorze d’arancia; e un dolcissimo rivestimento esterno a base di pasta di mandorle e ghiaccia reale; infine, come decorazione una ciliegia rossa candita.

Le Cassatelle di Sant’Agata preparate in onore dell’intrepida Santa

Cassatelle di Sant’Agata

Per tradizione, a Catania si preparano per la festa patronale di Sant’Agata nel mese di febbraio, ma si possono trovare tutto l’anno in molte pasticcerie di tutta la Sicilia. Molto simili alla cassata siciliana, le Cassatelle di Sant’Agata hanno una forma semisferica che allude al martirio di Sant’Agata, giovane vergine cristiana di origini nobili, torturata dai soldati del proconsole romano Quinziano, il quale si era visto respingere ripetutamente dalla giovane, poiché la stessa aveva scelto di essere consacrata e dedicare la vita a Dio. I soldati con estrema ferocia arrivarono addirittura a strappare le mammelle alla giovane fanciulla.

Sull’isola, sono chiamate anche “Minne o Minnuzze” (cioè, seni) di Sant’Agata, in dialetto siciliano, proprio per la loro forma che rammenta quella dei seni di una giovane donna e la vicenda della martire Sant’Agata, esempio di coraggio e determinazione. Alle pendici dell’Etna, imbandire le Cassatelle è quasi un gesto mistico e ricco di fede, in onore del valore cristiano del martirio. Chi le realizza, infatti, sia in casa sia nelle pasticcerie locali, lo fa anche come atto di gratitudine, rispetto e devozione nei confronti dell’audacia dimostrata dalla Santa nell’opporsi a un potente, perseverando nella sua scelta di fede pur soffrendo.

Le “Minne” e i riti pagani: fertilità e abbondanza in Sicilia e nell’Antica Grecia

Cassatelle di Sant’Agata

I fili delle origini delle Cassatelle di Sant’Agata si intrecciano anche con culti e riti pagani. Secondo alcuni storici, sia durante i culti dedicati ad Iside sia in quelli in onore di Demetra, si cucinavano panetti dolci simili alle “Minne”, che nei culti dei misteri elusini ricordavano l’aspetto dei seni di Demetra, dea protettrice del grano, e in quelli per Iside, i seni fecondi della stessa dea madre.

Culti documentati con fonti scritte e reperti archeologici a Catania, e che furono inglobati durante i secoli nelle celebrazioni legate a Sant’Agata. Sempre in onore di Demetra, anche nell’Antica Grecia, dolci a forma di seno fatti con sesamo e miele erano realizzati durante i festeggiamenti della “Tesmoforia” per la dea del raccolto. Rituali che si sono aggrovigliati fino a creare vere e proprie usanze rimaste fino ai nostri giorni come tradizioni ormai consolidate.

Le Cassatelle di Sant’Agata citate e tanto amate anche dagli scrittori

Dolci e golose le Cassatelle di Sant’Agata si ritrovano oggetto di brani in romanzi famosi di autori siciliani. In un popolare passo del “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, si parla di questi dolcetti licenziosi sfuggiti al Sant’Uffizio e, in un brano del romanzo “Il conto delle minne” di Giuseppina Torregrossa, tra le vicende della storia della protagonista Agatina, si inserisce il racconto del procedimento per fare questi dolcetti, dove l’autrice descrive con cura la lavorazione con le mani per far divenire l’impasto sodo ed elastico.

Non si può non citare la frase che nel romanzo ricorda l’usanza: “Il conto delle minne dev’essere pari: due seni, e due dolci, per ogni fanciulla”. Le Cassatelle di Sant’Agata si mangiano, infatti, sempre in numero pari!

L’occorrente per fare le Cassatelle di Sant’Agata in casa

Le Cassatelle di Sant’Agata si possono assaggiare nelle migliori pasticcerie in Sicilia, ma si possono elaborare anche home made, ci vogliono tempo e precisione! Puoi cimentarti seguendo la ricetta passo passo per fare in casa le cassatelle di Sant’Agata.

È necessario mettere a punto separatamente il marzapane, il pan di Spagna, la crema di ricotta per la farcitura con canditi o gocce di cioccolato e la ghiaccia reale per la copertura. Con il marzapane si foderano degli specifici stampi tondi, dove si versa la crema di ricotta, il tutto si chiude con un disco di pan di Spagna anche imbevuto di liquore, e poi si lasciano in frigo per un paio d’ore.

Dopo aver tolto le Cassatelle dagli stampi, si lascia colare la ghiaccia reale e al centro si pone una ciliegia candita. Così le “Minne” sono pronte da gustare!


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