Pasqua è sinonimo di ricette incredibilmente gustose e sicuramente Napoli rappresenta
una delle città che interpreta al meglio la ricchezza della cucina italiana.
Le specialità non mancano durante tutto l’anno, complice un assortimento base di ingredienti locali che già di suo è sinonimo di grandi sapori. Tuttavia la Pasqua è il momento in cui si concentrano ricette classiche divenute, ormai, così famose da essere note in tutta Italia e non solo.
Vediamo nel dettaglio le due magnifiche preparazioni: casatiello e tortano.
Difficile scegliere quale ci piace di più, nel dubbio conviene farle entrambe ed assaggiare!
La tradizione parla chiaro: siamo in Italia, tutto ciò che si porta a tavola è frutto di secoli di
storia, dove le contaminazioni, sia degli ingredienti che delle procedure, hanno determinato
una tale ricchezza da far impallidire ogni altra cucina.
Il salato ci piace assai e se fatto con le dovute accortezze delle ricette tradizionali, siamo
sicuri di preparare delle golosità senza eguali.
Partiamo dal casatiello: già il nome ci dice molto perché sa veramente di Napoli. C’è una premessa da fare: sia il casatiello che il tortano sono due ciambelle, fatte con pasta pane, apparentemente simili, ma vedremo che ci sono degli elementi che ne stabiliscono le differenze.
Il primo elemento distintivo è l’uovo, perché, nel casatiello è inglobato nella parte
superiore della ciambella: le uova vanno accuratamente pulite e, quando la lievitazione sarà
completa, vanno posizionate sulla superficie.
Le uova vengono fissate con due strisce di impasto messe a X che ricordano la croce di Gesù: è una decorazione non solo bella da vedere ma anche funzionale, perché l’uovo crudo si cuocerà durante l’infornata e risulterà sodo.
Il risultato finale sarà di grande impatto visivo, la decorazione con le uova è davvero
scenografica, con questi piccoli intrecci che sembrano delle gabbiette.
Vediamo le differenze per quanto riguarda gli ingredienti: il tortano ha una farcia a base di
uova, strutto, formaggio, pepe e ciccioli che si ottengono dalla lavorazione del grasso del
maiale, hanno una consistenza morbida, ma anche fragrante.
Il casatiello è caratterizzato da un impasto più ricco, perché oltre ai già citati ingredienti,
si aggiungono anche salumi come prosciutto o salame.
Storicamente il tortano viene da una tradizione povera, perché le feste erano la giusta
occasione per mettere insieme gli ingredienti disponibili: la forma rotonda celebra la Pasqua
perché rimanda alla corona di spine e la forma anulare evoca la ciclicità della
resurrezione.
Quando le ricette sono antiche e vengono tramandate di generazione in
generazione, subiscono delle variazioni anche in base ai gusti, tuttavia le differenze tra il
tortano e il casatiello sono evidenti.
Nel casatiello andava tutto ciò che avanzava dalla lavorazione del maiale, compresa la sugna che arricchisce ulteriormente il sapore. Il nome deriva da ’caso’ (cacio), perché la sua farcia è ricca di formaggio (provolone piccante), oltre che di insaccati.
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