I carciofi fritti sono una ricetta tradizionale della cucina ebraica romana, ma ormai considerati a tutti gli effetti un piatto romano. Vengono comunemente chiamati carciofi alla giudia.
Procedimento
Pulite i carciofi togliendo le foglie più dure ed esterne e lasciando soltanto 2/3 cm di gambo.
Con un coltellino molto affilato tagliate le punte più dure delle foglie ,in modo tale che il carciofo si presenti più largo alla base e arrotondato in cima.
Immergete i carciofi in acqua e limone e lasciateli immersi per circa 10 minuti, dopo averli scolati e asciugati, schiacciateli su un tagliere, tenendo la cima verso il basso, in modo che le foglie si aprano a fiore.
In un tegame dai bordi alti, fate scaldare abbondante olio di arachide o di oliva. L’olio deve essere in quantità sufficiente da poter coprire metà dei carciofi, cospargete l’interno delle foglie con sale e pepe e friggeteli.
Inizialmente friggeteli a fuoco moderato tenendo i gambi rivolti verso l’alto per circa dieci minuti, successivamente sempre a fuoco moderato, capovolgeteli e cuocete il gambo. Non appena quest’ultimo sarà bene colorito, girate nuovamente i carciofi con il gambo verso l’alto e, con delicatezza, schiacciateli verso il fondo. In questo modo le foglie resteranno aperte come i petali di un fiore e si doreranno al meglio.
Scolateli e sciugateli su carta da cucina, servendoli ben caldi.
I carciofi adatti per questa ricetta sono i cimaroli, detti anche carciofi romaneschi.
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