Un classicone che non stanca mai, la brioche è da sempre un simbolo di ricchezza, un lusso culinario, una coccola. Pane dolce e soffice che ha attraversato i secoli, diventando un pane arricchito prima e un’icona della pasticceria poi, amata in tutto il mondo. E soprattutto, anche da noi!
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Sciogliete il lievito nel latte a temperatura ambiente e aggiungete progressivamente la farina e lo zucchero, poi unite le uova sbattute e infine il pizzico di sale e il burro ammorbidito.
Impastate fino ad ottenere un composto liscio e tiepido, quindi copritelo con un canovaccio umido e lasciate lievitare fino a che non avrà raddoppiato il suo volume.
Riprendete l’impasto, formateci un rettangolo alto 1 cm, arrotolatelo su se stesso a formare un filone lungo, quindi piegatelo a metà e attorcigliatelo su se stesso tenendo un capo fermo.
Imburrate lo stampo e foderatelo con carta forno, riponeteci la treccia e mettete lo stampo in forno ( il forno deve essere spento, ma con la luce accesa) e lasciate lievitare finchè l’impasto non raggiungerà il bordo dello stampo.
A questo punto toglietelo dal forno e portatelo a 170 °C, quindi infornate per circa 30 minuti, spennellando prima la superficie della brioche con il tuorlo sbattuto diluito con un po’ di latte.
Sfornate e aspettate almeno cinque minuti prima di togliere la brioche dallo stampo, quindi ponetela su una gratella e lasciatela raffreddare completamente prima di consumare.
La brioche è un prodotto da forno con secoli di storia, cultura e tradizione di… culture diverse. Le sue origini risalgono al Medioevo in Normandia, dove il burro di alta qualità era il più grande contributo a farla soffice e ricca. Da lì si è evoluta, diventando un simbolo di lusso nelle corti reali francesi e un elemento fondamentale nella pasticceria tutta, un po’ come la torta diplomatica.
Con l’introduzione di ingredienti come il burro, importati coi commerci col Medio Oriente, i panettieri normanni fecero un impasto soffice e ricco che diventò molto popolare molto rapidamente tra le classi agiate. Nei secoli successivi la brioche si diffuse in tutta la Francia, trovando un posto di rilievo nelle corti reali e tra l’aristocrazia.
Il suo legame con la storia francese è ulteriormente consolidato dalla famosa, sebbene erroneamente attribuita, frase di Maria Antonietta: Che mangino brioche, che contribuì a farla diventare un simbolo di opulenza e distacco dalla realtà popolare.
Fra XVIII e XIX secolo la brioche si è evoluta in diverse varianti regionali, ognuna con le proprie peculiarità e divergenze, tipo la brioche vendéenne che è aromatizzata ai fiori d’arancio e la brioche “à tête” parigina, che ha una tipica forma con una piccola testolina nella parte di sopra.
Nonostante la sua evoluzione, la brioche ha mantenuto la sua essenza di lusso accessibile e versatilità culinaria, diventando un pilastro della pasticceria francese e un dolce amato in tutto il mondo.
Da noi puoi trovare alcune varianti della brioche con un po’ di unicità che le rende adatte a varie preferenze. È comunque un dolce lievitato, ergo si può modificare a piacimento, e soprattutto usare in mille modi diversi. Quella in questa ricetta è la brioche soffice classica nella forma tradizionale e pura, ma potreste non averne bisogno, e volere qualcosa di diverso.
C’è da provare la brioche col tuppo che è una specialità siciliana con la palletta di impasto sulla parte più in alta. Volendo la si può fare la brioche con ripieno di cioccolata col cioccolato al latte, facendo qualche magheggio con l’impasto, oppure semplicemente la si può fare anche senza burro, sostituendo in un certo modo, senza intaccare la morbidezza.
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