Pianta aromatica originaria dell’India, il basilico (Ocimum basilicum) è un’erbacea annuale della famiglia delle Lamiaceae, particolarmente apprezzata per il profumo intenso delle foglie. Molto utilizzata in cucina come nella medicina popolare, il basilico possiede proprietà estetiche note fin dall’antichità.
Coltivato nel corso dell’intero anno solare, predilige l’estate ed è piuttosto semplice vederlo crescere sul balcone, in vaso, a condizione che venga periodicamente privato delle infiorescenze, cosa che stimola la produzione delle foglie.
Il basilico, il cui nome si ritiene derivi dal latino medievale “basilicum”, cioè “pianta regale“, può raggiungere l’altezza di 60 centimetri e avere colore che varia dal verde chiaro a quello intenso, arrivando, in alcune varietà, al porpora e al viola.
Le foglie, ovali e opposte, hanno lunghezza variabile da due a cinque centimetri e spesso presentano una superficie bollosa che le fa apparire rigonfie e turgide. I fiori, piccoli e raggruppati in infiorescenze, sono composti da cinque petali, completamente bianchi, o tendenti al rosa, con quattro appariscenti stami gialli.
Le varietà di basilico ufficialmente riconosciute sono circa 60, che differiscono sostanzialmente per forma e dimensione delle foglie e per l’aroma, nel quale si avvertono, a seconda della cultivar, sentori di menta, di cannella, di liquirizia, di chiodo di garofano o di limone.
La tradizione vuole che il basilico sia germogliato, per la prima volta, ai piedi della Croce dove Cristo visse il suo martirio, per essere diffuso nel mondo dall’imperatrice Elena. In realtà, questa pianta, originaria della penisola indiana, si è diffusa in occidente grazie ai numerosi viaggi intrapresi dai mercanti di spezie, alla ricerca di fiorenti commerci con le civiltà stanziate nel bacino del Mediterraneo.
La pianta, ad ogni modo, è da sempre oggetto di curiose credenze, come quella greco/romana secondo la quale andasse seminata durante una lunga sequela di insulti e maledizioni, che l’avrebbero resa forte e vigorosa.
In epoca medievale, invece, vigeva la profonda convinzione che prima di procedere al raccolto, fosse necessario purificare le mani e vestirsi con bianchi abiti di lino. Gli Egizi utilizzavano correntemente l’olio essenziale di basilico per produrre gli unguenti destinati ai rituali funebri di imbalsamazione, mentre i Galli consentivano la raccolta della pianta solo dopo lo svolgimento di un articolato rito purificatorio.
100 grammi di basilico fresco apportano all’organismo circa 22 kcal. Il profilo nutrizionale di quest’erba aromatica vede una quasi totale assenza di grassi (0,6, di cui prevalentemente polinsaturi e monoinsaturi) e l’assenza totale di colesterolo.
Il suo inserimento nelle diete e nei regimi alimentari, entro un consumo normale e un’alimentazione variata, è dunque fortemente consigliato.
Tra i tanti nutrienti contenuti nel basilico, occorre evidenziare l’abbondanza di sali minerali come magnesio, manganese, calcio e ferro, delle Vitamine K, A e C, dell’acido folico e degli acidi grassi ricchi di omega 3.
Queste sostanze fanno, della pianta aromatica, un prezioso alleato nei processi di fortificazione delle ossa, di lotta all’invecchiamento cellulare, di reazione alle infiammazioni, sia acute che croniche, e agli attacchi virali.
Ottimo antiossidante, il basilico, grazie agli oli volatili, dispone di efficaci proprietà antibatteriche, in grado di contrastare Escherichia coli, Stafilococco aureo e Listeria. Inibisce, inoltre, la crescita di Pseudomonas ed Enterococchi. Valido aiuto anche nel tenere a bada i livelli di colesterolo cattivo, il basilico, grazie alla Vitamina A, è un ottimo coadiuvante nel contrasto ad arteriosclerosi e malattie cardiovascolari.
Le proprietà antiinfiammatorie dell’olio di basilico risultano particolarmente efficaci nell’alleviare i sintomi dell’artrite reumatoide e di stati infiammatori a carico dell’intestino, come nel caso dei dolori addominali e della diarrea causati dalle coliti.
L’elevato contenuto di beta-carotene protegge le cellule epiteliali dall’azione dei radicali liberi e ha benefiche influenze sulla vista e sulla pelle, soprattutto negli organismi in fase di crescita.
In cucina il basilico è tra le erbe aromatiche più apprezzate. Indispensabile per conferire sapore al ragù tradizionale, lo si vede spesso, in abbinamento col pomodoro, a decorare una soffice pizza napoletana o una gustosa insalata caprese. Protagonista indiscusso nel pesto genovese, può essere eletto ad interprete principale di un ottimo liquore, dalle note proprietà digestive.
Grazie al profumo delicato, il basilico si impiega con qualsiasi tipo di pietanza, che sia a base di carne o di pesce, di verdure o di formaggi. L’unica accortezza è di aggiungerlo sempre a fine cottura, da crudo, poiché è risaputo che il calore ne rovina inevitabilmente aroma e nutrienti.
In naturopatia si utilizza l’olio estratto da questa pianta aromatica per combattere nausea, indigestioni, mal d’auto, reumatismi, costipazioni e per lenire il prurito dovuto alla puntura degli insetti. L’elevato contenuto di sali minerali rende quest’olio un ottimo integratore di zinco, ferro, magnesio, potassio e manganese.
Il basilico è impiegato anche in cosmetica; decongestionante e lenitivo, l’olio essenziale può essere utilizzato come maschera per il viso, emolliente e illuminante, o da sciogliere nell’acqua del bagno, per un’azione tonificante.
Antibatterico e disinfettante, si utilizza come prodotto antiacne, mostrandosi eccellente anche per realizzare impacchi rigeneranti e ricostituenti ai capelli. Poche gocce, frizionate sul cuoio capelluto, contribuiscono a rendere più forti capelli deboli e stressati.
Il basilico, affinché possa essere pronto in estate, deve essere seminato tra febbraio e marzo, in un vaso capiente con terra mista a torba, poco compatta e che conservi l’umidità a lungo. Foglie e fiori, da utilizzarsi freschi, vanno raccolti dall’apice di ogni singolo getto, così da consentire l’infoltimento della pianta.
Le foglie che non si usano fresche, possono essere conservate secche o congelate. Nel primo caso, una volta raccolte, vanno lavate e sistemate su un canovaccio ad asciugare, quindi, esposte all’aria e, essiccatesi, spezzettate e rinchiuse in un barattolo, possibilmente di vetro, con chiusura ermetica.
Il basilico congelato conserva meglio il suo aroma. Una volta lavate e lasciate asciugare sul canovaccio, le foglie vanno adagiate su un vassoio ricoperto con la stagnola e riposte nel congelatore. Solo quando saranno congelate, vanno chiuse in un sacchetto apposito per alimenti e rimesse nel freezer. Le foglie, così trattate, conserveranno il profumo e l’aroma del basilico fresco.
Se, invece, l’intenzione è quella di conservare le piantine solo per pochi giorni, si possono tenere in acqua, come fossero fiori, o avvolgerne le radici in un foglio di carta assorbente inumidito per poi riporle in frigorifero, in un contenitore chiuso.
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