Baci di Alassio, i dolcetti al cioccolato che vengono dalla Liguria e la disputa a suon di baci

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Un sapore inconfondibile e un profumo intenso di cioccolato contraddistinguono i Baci di Alassio, dolcetti di pasticceria nati sotto il sole della Liguria, simbolo della cittadina e adorati anche da Gabriele D’Annunzio.

I Baci di Alassio sono una delle specialità della ridente cittadina di Alassio e sono annoverati tra gli emblemi della pasticceria ligure. Un unico “pasticcino” formato da due dischi con il “ciuffetto”, realizzati con un impasto di nocciole, cacao, zucchero, albumi, miele d’acacia, che assomigliano a una meringa, e tenuti insieme, come in un lungo bacio, da una morbida e golosa ganache di cioccolato e panna montata.

Baci degli innamorati
Baci degli innamorati

I dolcetti della galanteria amati da Gabriele D’Annunzio

Questi dolcetti furono molto amati da Gabriele D’Annunzio, che li definì come “i baci della galanteria”, e questo divenne proprio lo slogan pubblicitario che questa dolce creazione presentava negli anni Venti e Trenta. Lo stesso D’Annunzio era solito frequentare i caffè delle cittadine sulla Riviera Ligure di Ponente, quando accompagnava l’amata, Eleonora Duse, durante le tournée. E fu proprio un caffè-pasticceria, nell’antico borgo marinaro e perla della riviera, a dare i natali alla ricetta dei Baci di Alassio, grazie all’ingegno del maestro pasticciere Rinaldo Balzola, allievo del famoso pasticciere Gustavo Pfatisch di Torino. Rinaldo creò la ricetta sfruttando semplici ingredienti che la natura parca della Liguria gli offriva.

Il brevetto del 1919 e la fama della pasticceria Balzola

La ricetta dei Baci di Alassio fu brevettata nel 1919 e portò molta fama alla pasticceria Balzola, poiché fu un importante salto di qualità per questa azienda di famiglia, la quale negli anni vide divenire il proprio locale uno tra i primi “caffè-concerto” in Italia, e suo assiduo frequentatore fu, proprio, il Vate D’Annunzio durante il periodo della Belle Époque. Il successo di questa prelibata creazione fu travolgente e Rinaldo Balzola divenne il pasticciere di Casa Reale Savoia dal 1932 al 1938.

L’accesa disputa con i Baci della Perugina

Negli anni Quaranta, la famosa azienda Perugina fece causa al Caffè Pasticceria Balzola, poiché il termine “Baci” adombrava il nome dei “Baci” della nota azienda, ma il Tribunale di Perugia sentenziò il brevetto dei Baci di Alassio come antecedente a quello dei “Baci” della Perugina.
I Baci di Alassio si realizzano ancora oggi seguendo l’antica ricetta, non solo nella pasticceria Balzola, tra i locali storici d’Italia in attività dal 1902, ma in tutta la Liguria, in quanto sono anche un gettonato souvenir gastronomico. Amati da turisti e cittadini liguri, i Baci di Alassio si continuano a confezionare in eleganti scatole di cartone con impresse stampe vintage e, nel 2006, hanno ottenuto la denominazione DOP e hanno contribuito all’inserimento della cittadina di Alassio tra gli Itinerari del Gusto Liguri.

Come realizzare i Baci di Alassio in casa

Con poche semplici mosse, i Baci di Alassio si possono imbandire anche a casa, preparando prima i biscotti montando a neve gli albumi, poi unendo nocciole tostate, zucchero, cacao e miele. Con una sac a poche (con bocchetta larga a stella) si formano i ciuffetti da infornare a 180 gradi per una decina di minuti. Poi, si uniscono i ciuffetti con una ganache di cioccolato fondente e panna portata ad ebollizione.
Una curiosità: i Baci di Alassio si differenziano dai Baci di Dama piemontesi, poiché nell’impasto ligure sono stati aggiunti due ingredienti – cacao e miele – per dare più morbidezza all’impasto, e non è presente burro.


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