I carciofi sono disponibili ancora per poco, infatti la loro raccolta va dal periodo autunnale alla primavera, con un un grosso assortimento di tipologie. Vediamo cosa troviamo ora sul mercato e come possiamo cucinarlo al meglio.
I carciofi contengono vitamina A – C – E, folati, potassio, calcio, ferro, sono ricchi di fibre ed antiossidanti, vengono utilizzati anche per preparare tisane depurative e digestive; noi mangiamo il fiore della pianta che viene raccolto immaturo, se viene lasciato maturare invece esploderà con uno straordinario colore viola. Attualmente possiamo comprare la mammola, anche detto cimarolo: è il Carciofo Romanesco del Lazio IGP, caratterizzato da una notevole dimensione, tondo e senza spine, perfetto per le due preparazioni classiche della cucina laziale.
Si consiglia di mangiare il nostro prodotto il prima possibile dopo l’acquisto, per preservarne tutte le caratteristiche: in generale i carciofi si possono mangiare crudi, con un’attenta pulizia perché devono essere eliminati i petali più esterni, che sono molto coriacei. Una volta rimasto il cuore, la parte più tenera, tagliamo via le punte, lasciando un po’ di gambo a cui va tolta la parte esterna che è fin troppo fibrosa. Per il lavaggio servono acqua e limone, infatti i carciofi vanno lasciandoli in ammollo man mano che si puliscono per evitare che anneriscano. Una volta scolati, bisogna affettarli finemente perché andranno conditi con la citronette, un’emulsione a base di limone e olio, sale e menta a seconda dei gusti. A completare la preparazione ci sono le scaglie di parmigiano: questo è sicuramente un bel piatto fresco, leggero e dal sapore deciso.
La morbidezza della mammola rende questa verdura di facile cottura: la preparazione fritta tipica della zona romana è alla Giudia. Una volta eliminate le parti dure, bisogna aprirli bene, per poi precedere con una doppia frittura: la prima a 170° per ammorbidire le foglie e la seconda per la croccantezza finale, arrivando ad una temperatura più alta intorno ai 180°. Il carciofo alla romana invece è stufato in padella, quindi di più semplice gestione: è un contorno che si prepara con un trito di aglio, prezzemolo e mentuccia che vanno inseriti nel cuore del carciofo; con la lenta cottura si ottiene una consistenza morbida e succosa.
Il Carciofo Violetto è perfetto per la preparazione sott’olio! Una volta tirate via le foglie più resistenti possiamo fare la nostra conserva: i carciofi vanno lavati, sempre acqua e limone, poi sciacquati e messi a bollire con ⅔ di acqua e ⅓ di aceto; saranno sufficienti cinque minuti di cottura, al massimo dieci, i carciofi non si devono ammorbidire troppo. Una volta scolati li mettiamo su un panno a testa in giù in modo che perdano bene tutta l’acqua di cottura (serve almeno un’ora). Per il condimento scegliamo olio EVO, origano, aglio, poi mettiamo i carciofi nei vasetti sterilizzati, senza pressare e aggiungiamo gli aromi scelti a piacere. Copriamo bene con olio e chiudiamo.
Insieme ad altri due favolosi ingredienti, i carciofi sono protagonisti dell’Intrecciata, una preparazione formidabile che mette insieme verdura e legumi: infatti servono le fave e i piselli, tutti disponibili freschi nel periodo primaverile. La cottura è in padella, molto semplice perché servono cipolla, peperoncino, olio EVO e vino bianco: questa ricetta ricchissima di proprietà e gusto è sicuramente il modo migliore di celebrare le primizie.
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