Anche a Napoli si fanno i taralli: quali sono e ricetta dei taralli ‘nzogna e pepe

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Queste piccole delizie vanno bene come spuntino, per un aperitivo o per accompagnare qualsiasi pietanza, perchè i taralli napoletani sembrano stare bene proprio con tutto.

Quando diciamo Tarallo utilizziamo un termine che comprende diverse preparazioni. Sicuramente facciamo riferimento a un prodotto da forno molto diffuso in tutta l’Italia meridionale, ricavato da un impasto che viene chiuso a formare una ciambellina. I più famosi sono senza dubbio i taralli pugliesi, ma in quanto a bontà e golosità i taralli napoletani non hanno proprio niente da invidiargli!

Pasta, patate e provola alla napoletana
Pasta, patate e provola alla napoletana

Varianti dei taralli

Probabilmente nati per utilizzare la pasta in esubero, i taralli sono disponibili in tantissime varianti e varietà in base all’ingrediente che si sceglie di aggiungere per rendere la preparazione più gustosa.
Si va dai semi di finocchio alle olive, dal peperoncino al rosmarino, senza dimenticare le versioni dolci (come quella dei taralli al naspro) fatte con vino cotto, cioccolato o la semplice aggiunta di zucchero. Vediamo ora in cosa consiste la ricetta napoletana, che è una vera e propria esplosione di sapore!

Napoli, città meravigliosa!

Taralli napoletani curiosità e ricetta
Napoli è la città della continua tentazione, perché tutte le strade offrono prelibatezze di ogni genere. Mentre passeggiamo, vediamo negozi e chioschi attrezzati con ogni tipo di offerta culinaria, ma la scritta “Tarallo ‘nzogna e pepe” è ricorrente.
La lunga storia di questo prodotto ci racconta anche qualcosa sul nome. Probabilmente deriva dal latino “torrere”, che significa abbrustolire, ma potrebbe essere anche di derivazione francese dato che “danal” indica il  pane rotondo. Al di là delle ipotesi, quel che è certo è il grande successo dei taralli, che padroneggiano le strade di Napoli imponendosi come uno degli street food più famosi ed apprezzati.
Abbiamo detto che la ricetta dei taralli napoletani nasce come recupero della pasta per il pane, ma nel corso del tempo si è arricchito e a partire dal 1800 nella preparazione vengono inserite le mandorle.

La sugna nei taralli napoletani

Taralli napoletani
Uno dei principali e più riconoscibili ingredienti dei taralli napoletani è la ‘nzogna (sugna), termine con cui  si intende il grasso di suino, lavorato e inserito nella vescica. La sugna viene ricavata tagliando a tocchi il grasso di maiale, che verrà poi cotto in un pentolone di rame posto su fuoco a legna. Grazie al calore ci sarà una separazione della parte liquida dalla solida.
La parte liquida è ciò che verrà inserita nella vescica, per poi essere appena al soffitto in modo che si conservi per diversi mesi in un ambiente fresco e asciutto. 

Una ricetta strepitosa


Con questi Taralli napoletani siamo di fronte ad una grande ricetta che trasforma uno snack in una preparazione che prevede ricchi ingredienti, quasi un pasto completo. Le mandorle sgusciate e cotte al forno danno un tocco incredibile e al tempo stesso vengono utilizzate come decorazione, ma fanno parte anche dell’impasto perchè vengono passate al mixer e integrate con la farina.
Una grande ricetta che prevede anche il pepe, fondamentale ingrediente per dare quel carattere in più. L’impasto viene lavorato il meno possibile, in modo da ricavare velocemente delle lunghe strisce che poi vengono arrotolate a doppia elica e chiuse a ciambella abbastanza grande! Una volta cotti in forno sono pronti.
Se ci troviamo a Napoli approfittiamo per una passeggiata alla Mergellina, una delle zone più belle della città, affacciata sul golfo. Lo scenario mozzafiato del Vesuvio a sinistra e l’isola di Capri che si staglia in lontananza ha qualcosa di magico.
In questo luogo meraviglioso, i napoletani ci suggeriscono di assaggiare il tarallo caldo, friabile e profumato nel momento in cui viene sfornato, magari accompagnato da un sorso di una bella birra ghiacciata.
[foto copertina @Gabor Kovacs Photography, Shutterstock.com/solo uso editoriale]

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