5 alternative buone e sane allo zucchero

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Quando parliamo di zucchero e di alternative le idee potrebbero essere confuse perché, dopotutto, il mercato è pieno di ingredienti disponibili ben diversi fra loro. Sappiamo effettivamente che cosa scegliere? Cambiamo le carte in tavola e facciamo chiarezza.

Quando parliamo di zucchero a tutti gli effetti ci stiamo riferendo al saccarosio, ossia lo zucchero “bianco” comune a ogni cucina, bar e servizio di ristorazione in toto. Famoso come non mai, deriva dalla barbabietola in Europa e dalla canna da zucchero nei paesi tropicali, dagli stessi metodi. L’unica differenza dello zucchero di canna è che ci sono più impurità nei cristalli di saccarosio, rendendolo marrone, ergo percepito come più naturale. Differenze? No: sempre saccarosio è, ergo fra entrambi i metodi per dolcificare qualcosa non cambia nulla né a livello chimico, né a livello calorico. Che alternative abbiamo come dolcificante?

Stevia, il dolcificante “nuovo”

Cucchiaio di stevia su sfondo di fragole in ciotola

Vediamo ora le alternative al normale zucchero da tavola. Tra i dolcificanti naturali c’è sicuramente la Stevia, una pianta originaria del Sud America: è un composto che viene venduto come dolcificante naturale, le sue molecole sono estratte con processi chimici estesi, questo significa che non è verde da un punto di vista ecologico. I glicosidi steviolici sono gli estratti delle foglie della pianta e non apportano calorie, perché non vengono digeriti nel tratto gastrointestinale: il loro potere dolcificante è 40-300 volte superiore a quello del saccarosio. La stevia è disponibile sia in polvere che liquida ed è, tra i dolcificanti intensivi privi di calorie, uno degli edulcoranti che dolcifica di più. E soprattutto è quello che, da qualche anno, sta diventando molto famoso.

Miele

Barattolo di miele vicino a lavanda secca, su un tagliere di legno

Tra i dolcificanti naturali citiamo il miele, sicuramente il prodotto integrale per eccellenza: al momento della spesa dobbiamo assicurarci che il nostro vasetto sia italiano e preferibilmente biologico. Questo ci garantisce un miele che non ha subito alcuna forma di trattamento: ricordiamo che gli unici due mieli liquidi in natura sono quello di acacia e quello di castagno. Qualunque altro prodotto che si presenti liquido è stato trattato termicamente, oppure non è miele: vale la pena fare un viaggio del gusto attraverso tutti i meravigliosi mieli monofloreali che sicuramente si presentano cristallizzati, segno di assoluta naturalità. Al gusto possiamo dire che quello di acacia è sicuramente il miele che risulta più neutro, infatti è molto usato in pasticceria.

Eritritolo, il polialcol

Eritritolo vicino ad una pannocchia di mais

Anche l’eritritolo è un dolcificante naturale. L’eritritolo è un poliolo che viene estratto a partire dagli zuccheri contenuti in prodotti di origine vegetale, come frutta o mais. Ha un potere dolcificante di circa 60 – 80% rispetto al comune saccarosio, con un apporto calorico di 0,2 Kcal per grammo. Viene ben digerito ed essendo naturale non contiene sostanze di sintesi, rendendolo una alternativa che sta prendendo piede già da anni nelle aziende che usano dolcificanti.

Malto d’orzo, l’alternativa del birrificio

Orzo

Il malto d’orzo è l’ingrediente fondamentale per la lavorazione della birra, ma è anche un dolcificante naturale: è molto impiegato nella panificazione, perché favorisce il processo di lievitazione ed esalta il gusto finale. Ha un minore potere dolcificante rispetto allo zucchero, ma anche un minor apporto calorico: di semplice digestione, con proprietà antinfiammatoria e depurativa a beneficio del fegato, il malto d’orzo è fonte di vitamine e sali minerali come fosforo e magnesio.

Aspartame, il dolcificante per eccellenza

Chimico che mostra l'aspartame con la sua nomenclatura E951

Tra i dolcificanti intensivi troviamo anche l’aspartame, che, al contrario della stevia, è un edulcorante artificiale: in Europa è un additivo alimentare presente in moltissimi prodotti, dalle gomme da masticare, alle bevande, ai prodotti dietetici…aspettate, ma è buono e sano? In realtà no, ed ecco perché.


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