Ischia è un’isola veramente fantastica. Passarci dei giorni di vacanza è sempre piacevole e ogni volta si scoprono degli scorci e dei posti che non si è riusciti a vedere la volta prima.
Quest’anno, consigliati da un amico partenopeo, siamo approdati (mai termine fu più azzeccato) alla Taverna da Pietropaolo detto Stalino. Questa trattoria, per chi è pratico di Ischia, si trova dentro una gola sulla Spiaggia dei Maronti ed è raggiungibile con un taxi boat che si prende dal molo di Sant’Angelo.
Da Pietropaolo sembra di stare a cena dalla propria nonna. Tovaglie, stoviglie e ambiente ultrafamiliare e piatti di una bontà assoluta. Un’esperienza culinaria che consigliamo a chiunque passi una vacanza nell’isola campana.
Alla Taverna di Stalino abbiamo provato il simbolo della cucina ischitana ossia il Coniglio all’Ischitana. Bisogna ordinarlo quando si prenota, perchè la ricetta originale prevede una preparazione abbastanza lunga. La particolarità di questa ricetta sta soprattutto nella materia prima. I conigli dell’isola sono detti da fossa, poichè allevati in buche profonde (3/4 metri) dove possono scavare e muoversi in lunghi cunicoli. Questo conferisce alle carni del coniglio maggior sapore e consistenza rispetto ai conigli allevati nelle gabbie.
Procedimento
La ricetta originale vuole che il coniglio venga preparato con tutte le interiora, per cui prendete il coniglio, spellatelo, togliete intestini e fegato e fatelo a pezzi. Mettete da parte le interiora. Sciacquate i pezzi ottenuti con il vino bianco. Se avete più tempo, potete farli marinare nel vino per circa 2 ore.
In una casseruola, la tradizione impone che sia di terracotta, fate soffriggere la testa d’aglio e il peperoncino, quando l’aglio sarà imbiondito toglietelo e fateci rosolare i pezzi di coniglio.
Per un risultato migliore, rosolate pochi pezzi alla volta, mettendoli, una volta dorati, da una parte. Terminati tutti i pezzi, riuniteli insieme nel tegame di terracotta, aggiungete il vino, salate e fate cuocere per circa 30 minuti a fuoco moderato. Se si dovesse seccare troppo aggiungete di tanto in tanto del brodo.
Aggiungete ora i pomodori sgocciolati tagliati a pezzi, tutte le spezie, lo strutto e le interiora. Salate e pepate. Fate cuocere per un altro quarto d’ora a fuoco lento. Girate di tanto in tanto. Il segreto in questa fase sta nel far tirare bene il sugo, fino quasi a far attaccare il coniglio al tegame, per aggiungere poi qualche minuto prima di spegnere il fuoco del brodo che renda il sugo denso e consistente, col quale poi si possono preparare degli strepitosi bucatini.
Siete pronti per servire. La tradizione lo vuole accompagnato dalle patate fritte e dall’insalata mista, proprio come ce l’hanno servito da Pietropaolo ai Maronti e dove se volete mangiarlo come in nessun’altra parte dovete andare. Questi sono i suoi riferimenti:
Taverna Pietropaolo detto Stalino
Spiaggia dei maronti – sant’angelo d’ischia
80070 – Serrara fontana (NA)
tel: 081.905870
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