Le carni bovine rappresentano una delle più importanti tipologie tra le carni da macello. I bovini sono diffusi in tutto il mondo e sono una sottofamiglia appartenente alla famiglia Bovidae. Quando si parla di queste carni si fa quasi sempre riferimento a quella di vitella, di vitellone o di manzo.
La scelta e la valutazione della carne sono operazioni fondamentali: è importante non rinunciare mai alla qualità, rivolgendosi a un macellaio di fiducia che ci proponga carni non trattate con ormoni o antibiotici, che rappresentano un serio pericolo per la salute.
La carne va osservata e scelta con cura. Alla vista deve avere un aspetto limpido e non troppo brillante. Al tatto deve risultare consistente ma allo stesso tempo elastica. Se presenta un colorito grigio-verdastro non è assolutamente convincente.
Il grasso è un indicatore preciso della freschezza della carne: deve apparire uniforme, sodo e bianco. Nel caso in cui dovesse tendere al giallo, tranne che per alcuni specifici tipi di bovini, potrebbe significare che la carne abbia passato il suo momento di freschezza migliore.
L’odore è un altro parametro fondamentale: se è troppo forte, non invitante, è ovviamente preferibile evitarne l’acquisto.
Se acquistate invece carne già confezionata, il consiglio è quello di controllare sempre e con attenzione l’etichetta, in cui sono indicate tutte le informazioni riguardanti la provenienza, la macellazione e la conservazione del prodotto.
In generale, i tagli di carne più magri durano più di quelli grassi, perché il tessuto adiposo tende a irrancidirsi con più velocità.
La conservazione della carne di manzo e di vitella viene fatta in frigorifero e dipende dalla grandezza delle porzioni interessate. I pezzi grossi, come le braciole o le bistecche, riescono a mantenersi anche per 2 o 3 giorni. Allo stesso modo, i grandi arrosti possono conservarsi addirittura per 5. Per quanto riguarda le parti piccole o tritate, è preferibile consumarle il giorno stesso dell’acquisto.
Congelare immediatamente la carne di manzo e di vitella ne favorisce la conservazione, mantenendone la consistenza e il sapore. Confezionata in pratiche porzioni individuali, è preferibile consumarla entro 3 mesi, per apprezzarne a pieno le qualità nutrizionali e il gusto.
Nel momento in cui deciderete di consumare la carne, aprite leggermente le confezioni e riponetele in frigorifero. In genere, si calcolano circa 5 ore di scongelamento ogni 450g di carne. In alternativa, può essere scongelata più velocemente con la funzione defrost del microonde.
La carne bovina viene divisa in quarti: quelli anteriori, chiamati industriali, sono costituiti da pancia, petto, collo e spalla, mentre quelli posteriori, detti pistole, sono formati da coscia e lombata. Infine, c’è quello che viene chiamato quinto quarto o frattaglie, che rappresenta le interiora dell’animale.
I quarti industriali e le pistole vengono distinti a loro volta in:
Per una descrizione più ampia su nomi e caratteristiche, consultate la guida completa ai tagli del bovino.
Le razze bovine, e conseguentemente le carni, possono essere distinte in diverse maniere. La più semplice è la conoscenza dell’origine e della provenienza: si possono identificare le carni italiane, come la Piemontese, la Chianina o la Marchigiana, o le carni estere, come la Charolaise, la Blu Belga o la Limousine.
Un’altra efficace metodologia è anche quella della distinzione dell’attitudine. Vengono chiamate razze a semplice attitudine, quelle dedite alla produzione di carne o latte, come la Frisona, originaria della zona tra Germania e Paesi Bassi. Quelle a duplice attitudine, sono invece destinate alla produzione sia di latte che di carne, come la svizzera Simmental.
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