Il capitone marinato è un tipico piatto della tradizione natalizia napoletana: in passato, infatti, si credeva che questo piatto fosse propiziatorio per il nuovo anno in quanto in grado di allontanare il male.
Ancora presente nella tradizione culinaria campana (e non solo), è un piatto molto semplice da preparare.
Con l’espressione capitone si indica la femmina dell’anguilla, che a differenza degli esemplari maschili è molto più pesante (intorno ai 5-6 kg massimo) e decisamente più lunga (fino a un metro e mezzo).
Quando vi chiederanno la differenza tra anguilla e capitone, dunque, andate tranquilli: cambia il sesso, non la specie!
Iniziate con il pulire il capitone, spellandolo e tagliandolo a pezzi. Una volta completata la pulizia iniziale, che vi permetterà di ottenere un capitone marinato migliore, prendete un tegame ampio (in cui i pezzi di capitone possano essere posati in un solo strato) mettendovi dentro l’anguilla, che avrete bagnato con olio e aceto.
Posatevi sopra anche l’alloro e le cipolle tagliate a fettine sottili. Unite sale e pepe in grani e mettete il recipiente sul fuoco: cuocete per 30 minuti a fuoco basso, portando a lenta ebollizione.
Trasferite il tutto in una terrina e lasciatelo marinare per 48 ore prima di servirlo. Per la marinatura, insieme a olio e aceto, potete mettere anche un trito di aglio, della salvia, o della scorza di arancia.
Servite il capitone marinato insieme ai tanti antipasti di Natale proposti da Nonna.
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